SANZIONI USA CONTRO IL SETTORE FINANZIARIO DELL’IRAN

In data 8 ottobre 2020, l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) ha imposto misure sanzionatorie con efficacia extraterritoriale con riguardo al settore finanziario dell’Iran. Il recente intervento dell’OFAC, la cui fonte normativa è l’EO 13902, è stato accompagnato da un nuovo round di designazioni che vede coinvolte 17 banche iraniane, le quali erano precedentemente escluse dal perimetro applicativo delle sanzioni secondarie USA. Contestualmente, è stata emanata la Iran General License L, che autorizza solo alcune ristrette tipologie di operazioni con gli intermediari finanziari in Iran, relative ai settori medicale e agrifood.
OFAC ha introdotto un termine di disimpegno (c.d. wind down) di soli 45 giorni, per consentire agli operatori non statunitensi di concludere le operazioni in corso di svolgimento senza incorrere in conseguenze sanzionatorie.

Le banche iraniane colpite dalle designazioni di ieri sono le seguenti:
• Amin Investment Bank
• Bank Keshavarzi (a/k/a Agricultural Bank of Iran)
• Bank Maskan (a/k/a Housing Bank)
• Bank Refah Kargaran
• Bank-E Shahr
• Eghtesad Novin Bank
• Gharzolhasaneh Resalat Bank
• Iran Zamin Bank
• Islamic Regional Cooperation Bank
• Karafarin Bank
• Khavarmianeh Bank (a/k/a Middle East Bank)
• Mehr Iran Credit Union Bank
• Pasargad Bank
• Saman Bank
• Sarmayeh Bank
• Tosee Taavon Bank
• Tourism Bank

Le misure restrittive sopra descritte determinano un mutato quadro normativo in base al quale le autorità statunitensi potranno inserire nella lista SDN chiunque nel mondo effettui operazioni significative, collegate al settore finanziario dell’Iran (salve le eccezioni previste dalla nuova General License); tale settore, a partire da ieri, risulta quindi inserito nel già nutrito elenco di settori dell’economia iraniana soggetti a sanzioni extraterritoriali.