SCAMBIO DI DESIGNAZIONI TRA L’UNIONE EUROPEA E LA CINA

Il 22 marzo, tramite il regolamento attuativo (UE) 2021/478, il Consiglio dell’Unione europea ha effettuato 15 designazioni ai sensi del regolamento 2020/1998 relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani (il Magnitsky Act europeo). Dopo il primo round di designazioni contro funzionari ed entità russe coinvolte nel dossier Navalny, l’UE ha colpito soggetti responsabili della repressione in Corea del Nord, delle uccisioni sommarie e delle sparizioni in Libia, Sud Sudan ed Eritrea e delle torture e violenze contro lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI) ed oppositori politici in Cecenia. Tuttavia, di particolare rilievo sono le designazioni effettuate sulla Cina.

L’UE, insieme a Canada e Regno Unito, ha adottato provvedimenti sanzionatori relativi alle violazioni di diritti umani commesse dalle autorità cinesi nella regione dello Xinjiang contro il popolo degli Uiguri. Le misure restrittive sono rivolte a un’entità e 4 individui: Xinjiang Production and Construction Corps Public Security Bureau (ufficio per la pubblica sicurezza del Corpo di produzione e costruzione dello Xinjiang), ZHU Hailun (ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della regione autonoma uigura dello Xinjiang), WANG Junzheng (segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps), WANG Mingshan (membro della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang) e CHEN Mingguo (direttore dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang).

I suddetti individui/entità, inseriti in allegato I al regolamento (UE) 2020/1998, sono soggetti al divieto di circolazione sul territorio dell’UE, al congelamento dei beni e, conseguentemente, al divieto per i soggetti sottoposti alla giurisdizione degli stati membri dell’Unione europea di mettere a disposizione dei sanzionati fondi o risorse economiche.

In risposta la Cina ha annunciato l’adozione di misure restrittive nei confronti di 5 parlamentari europei, di 3 membri rispettivamente dei parlamenti belga, lituano e olandese, 2 accademici nonché nei confronti del Comitato politico e di sicurezza del Consiglio, del Comitato sui diritti umani del Parlamento europeo e di 2 ONG. Secondo il comunicato del Ministero degli Esteri cinese, le sanzioni cinesi prevedono un divieto di circolazione per i soggetti designati e le rispettive famiglie e il divieto di fare affari con la Cina.