I Ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito hanno annunciato la costituzione dello Special Purpose Vehicle – SPV, entità che dovrebbe veicolare operazioni di pagamento UE/Iran – per mezzo di un meccanismo basato sul baratto – con l’obiettivo di sottrarre le operazioni di import/export tra Iran e UE all’applicazione di sanzioni secondarie USA.
L’entità INSTEX SAS (“Instrument for Supporting Trade Exchanges”) ha sede a Parigi e la presidenza dovrebbe essere tedesca. Al momento, non sono disponibili dettagli operativi se non che il veicolo opererà inizialmente nei settori farmaceutico, agricolo e medicale.
Qualora l’operatività del veicolo non venisse estesa, le aspettative degli operatori economici attivi in altri settori industriali rimarrebbero disattese. Infatti, nessuno dei tre settori sopra menzionati è colpito dalle sanzioni secondarie statunitensi e, pertanto, le relative transazioni ben possono essere compiute utilizzando i canali normali (purché le banche iraniane coinvolte non siano soggetti SDN “subject to secondary sanctions”).
È pur vero che, quand’anche INSTEX SAS gestisse transazioni in settori vietati dalle sanzioni secondarie statunitensi, l’Unione Europea dovrebbe garantire un sistema efficace per paralizzare gli effetti extraterritoriali della normativa USA; al riguardo, si segnala che – come da noi rilevato in più occasioni – l’attuale Regolamento CE n. 2271/96 (cd. “Regolamento di blocco”) non offre alcuno scudo soddisfacente. In assenza di meccanismi di protezione adeguati, nulla impedirebbe alle aziende europee di diventare un facile bersaglio sanzionabile dalle autorità statunitensi.
Gli ulteriori dettagli operativi nonché le modalità di adesione da parte degli altri Stati europei verranno gradualmente definiti nel corso delle prossime settimane, mediante riunioni alle quali parteciperà anche lo Stato italiano.