Le autorità iraniane hanno reso noto che il 20 marzo scorso è stata registrata in Iran un’entità denominata ‘Special Trade and Finance Institute’ (STFI), che dovrebbe operare come controparte iraniana di INSTEX, il veicolo speciale (Special Purpose Vehicle– SPV) costituito a fine gennaio 2019 da Francia, Germania e Regno Unito per agevolare gli scambi con l’Iran e per sottrarre le operazioni di import/ export tra Iran e UE all’applicazione delle sanzioni secondarie USA.
I dettagli operativi sull’attività di STFI ad oggi non sono conosciuti.
Ricordiamo che il funzionamento di INSTEX, a cui intende aderire anche la Repubblica italiana, dovrebbe fondarsi sulla compensazione di debiti e crediti maturati nell’ambito delle relazioni commerciali tra l’Iran e i paesi soci di INSTEX. Gli aspetti operativi di INSTEX ad oggi non sono stati ancora definiti; è stato comunque reso noto che il veicolo gestirà inizialmente solo i flussi finanziari relativi al commercio con l’Iran di medicinali, dispositivi medicali, e prodotti agroalimentari.
Come già rilevato dal nostro Studio, qualora l’operatività di INSTEX non venisse estesa, le aspettative degli operatori economici europei attivi in settori industriali diversi dai settori citati sopra rimarrebbero disattese. Infatti, nessuno dei settori in cui opererebbe INSTEX è colpito dalle sanzioni secondarie statunitensi e, pertanto, le relative transazioni ben potrebbero essere compiute, anche in base alle regole USA, utilizzando i canali normali di pagamento (purché le banche iraniane coinvolte non siano entità designate come SDN subject to secondary sanctions). È peraltro ormai nota agli operatori l’assenza di meccanismi di protezione dell’Unione europea adeguati, che effettivamente tutelino le aziende europee rispetto alla valenza extraterritoriale della normativa USA- che, a certe condizioni, potrebbe colpire le transazioni in alcuni settori industriali iraniani e con certi soggetti iraniani designati.