La regolarità del presidio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è assicurata dal Circuito Doganale di Controllo, all’interno del quale le merci (in importazione, esportazione o transito) sono sottoposte a verifiche. Ogni anno circa 20 milioni di dichiarazioni doganali sono gestite dal sistema AIDA (Automazione Integrata Dogane e Accise) ed esaminate dal Circuito Doganale di Controllo, che seleziona quelle che devono essere sottoposte a una ulteriore verifica oltre a quella automatizzata, effettuata sul 100% delle dichiarazioni doganali, indicandone anche la tipologia (documentale, scanner, fisica, a posteriori). Attraverso la procedura informatizzata del Circuito doganale di controllo (CDC) integrata dall’analisi di rischi locale vengono selezionate le operazioni doganali da sottoporre ai diversi livelli di controllo.
Proprio a seguito di un controllo di tipo documentale– elevato a verifica fisica, secondo quanto comunicato in data 15 giugno 2020 dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, i funzionari incaricati delle dogane di Prato e Pistoia hanno riscontrato la presenza di 5.000 kg. di ammonio bifluoruro – in concentrazione variabile tra il 70% e il 74%, in assenza della prescritta autorizzazione ministeriale per l’esportazione verso la Turchia.
Il bifluoruro di ammonio (CAS 1341-49-7) è una sostanza chimica idonea per essere utilizzata in impieghi sia civili sia militari, inserita nell’elenco dei beni a duplice uso di cui all’allegato I del Regolamento CE 428/2009 (link); come tale, la sua esportazione al di fuori del territorio doganale dell’Unione europea è subordinata ad autorizzazione. In particolare, il prodotto è listato con il codice di controllo 1C350.
I responsabili della società esportatrice sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica e la partita di merce è stata sottoposta a sequestro operato dal personale della Dogana.