Il 19 gennaio, la Commissione ha pubblicato una comunicazione sulla promozione dell’apertura, del rafforzamento e della resilienza del sistema economico e finanziario europeo anche nell’ottica di resistere alle sanzioni extraterritoriali di stati terzi. Il documento programmatico identifica le iniziative che la Commissione intende attuare per promuovere l’attuazione e l’applicazione uniforme delle misure restrittive e per controllare la loro efficacia.
Tra le prime iniziative a essere realizzate, vi saranno la creazione di una banca dati per la condivisione di informazioni tra la Commissione e gli Stati membri sull’applicazione delle sanzioni (i.e. Sanctions Information Exchange Repository), l’individuazione di un referente per l’applicazione coordinata delle restrizioni con efficacia transnazionale (si pensi al forum shopping di operatori con sedi in diversi Stati membri che possono richiedere autorizzazioni a diverse autorità nazionale) nonché di un sistema per la denuncia anonima di aggiramento delle sanzioni.
Il contrasto all’illecita applicazione di sanzioni unilaterali extraterritoriali di Stati terzi sarà attuato, nel programma della Commissione, sia attraverso la promozione dell’impiego dell’euro nelle transazioni internazionali sia attraverso lo sviluppo di infrastrutture del mercato finanziario che lo rendano più resiliente, garantendo i servizi finanziari essenziali, come i pagamenti, anche agli individui/entità colpiti da tali sanzioni.
La Commissione costituirà un nuovo gruppo di esperti su sanzioni ed extraterritorialità, composto di rappresentanti degli Stati membri per discutere le questioni tecniche relative alla corretta implementazione del Regolamento di Blocco (regolamento (EC) n. 2271/96), tra queste: (I) chiarire le procedure per il risarcimento del danno (art. 6) ; (II) il rafforzamento di misure nazionali per bloccare il riconoscimento e l’applicazione di decisioni e sentenze di autorità straniere basate sulle designazioni con efficacia extraterritoriale (art. 4); riordinare il procedimento per le richieste di autorizzazione (art. 5); e la possibilità d’intervenire nei processi a favore di individui/entità europei. Con il gruppo di esperti, la Commissione si propone di lavorare, inoltre, al fine di garantire che le pene degli ordinamenti nazionali relative alla violazione delle normative sanzionatorie UE siano dissuasive, proporzionate ed efficaci. C’è da attendersi che la Commissione voglia anche metter mano ad una revisione del Regolamento di Blocco per renderlo più efficace superando le criticità emerse nella sua applicazione pratica.
Infine, rileviamo che la Commissione s’impegna a effettuare una valutazione più precisa dell’efficacia delle sanzioni, tenendo conto del loro impatto sulle entità colpite, sull’evoluzione dei rapporti commerciali tra UE e i Paesi interessati dalle restrizioni, sulle imprese europee e sulla fornitura di aiuti umanitari.