L’11 febbraio, il Presidente Biden ha adottato un nuovo regime sanzionatorio con l’ordine esecutivo Blocking Property With Respect To The Situation In Burma, allo scopo di colpire gli individui/entità considerati responsabili del coup dell’1 febbraio contro il governo democraticamente eletto, che ha portato all’incarcerazione di leader politici tra cui il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi e il Presidente Win Myint. L’ordine esecutivo si pone l’obiettivo di ripristinare la transizione democratica, il rispetto dei diritti umani e lo stato di diritto.
In attuazione dell’ordine esecutivo, l’OFAC ha designato dieci ufficiali o ex-ufficiali birmani vicini al regime militare autore del colpo di stato; sei tra questi fanno parte del Consiglio di Difesa e Sicurezza Nazionale e hanno direttamente partecipato al coup, incluso il Comandante in capo delle forze armate birmane Min Aung Hlaing; gli altri quattro sono gli ufficiali nominati membri del Consiglio per l’Amministrazione dello Stato.
Sono state inoltre designate, ai sensi dello stesso ordine esecutivo, tre società possedute o controllate, direttamente o indirettamente, dalle forze militari o di sicurezza birmane. Le tre società, appartenenti a un grande conglomerato birmano, sono Myanmar Ruby Enterprise, Myanmar Imperial Jade Co., LTD. e Cancri (Gems and Jewellery) Co., LTD.
Come specificato nel comunicato stampa del Dipartimento di Stato, con quest’ordine esecutivo, l’Amministrazione Biden intende colpire singoli individui/entità e non settori dell’economia birmana, prestando attenzione a non aggravare l’emergenza umanitaria del popolo birmano.
In continuità con la strategia della precedente amministrazione in materia di applicazione delle sanzioni, le designazioni hanno portata extraterritoriale. Pertanto, qualsiasi operatore non-statunitense che perfezionasse transazioni significative con gli individui/entità designati correrebbe il rischio delle sanzioni USA.