A seguito dell’incontro bilaterale fra il Presidente statunitense Joe Biden e la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il 21 luglio 2021 è stata rilasciata una dichiarazione congiunta in merito all’accordo raggiunto fra Stati Uniti e Germania sulla disputa in merito al completamento del gasdotto Nord Stream 2.
In base al testo dell’accordo, oltre a varie misure compensative a vantaggio dell’Ucraina (la cui rendita di posizione geostrategica nei flussi del gas è minacciata dal nuovo gasdotto russo-tedesco), Berlino si è impegnata a imporre sanzioni a Mosca qualora le sue politiche energetiche mettessero in pericolo gli alleati regionali di Washington. Potrebbero addirittura essere imposte misure per limitare le capacità di esportazione di energia russa in Europa. Va ricordato che una prima tornata di sanzioni statunitensi era stata imposta negli ultimi giorni della presidenza Trump ai sensi della Sezione 232 del Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (CAATSA) nei riguardi di una nave posatubi (Fortuna) e della sua società operatrice KVT-RUS.
Successivamente, l’Amministrazione Biden, attraverso il Protecting Europe’s Energy Security Act (PEESA), ha imposto sanzioni a cinque entità e cinque navi, nonché a ulteriori nove navi della flotta Nord Stream 2 di proprietà del Servizio di Soccorso Marittimo russo (MRS) – entità sanzionata anch’essa–rinunciando contestualmente all’applicazione di sanzioni nei confronti di Nord Stream 2 AG, del suo CEO Matthias Warnig e dei funzionari apicali della società.
Sebbene l’impianto sanzionatorio statunitense sul progetto Nord Stream 2 resti in vigore, la dichiarazione rappresenta de facto il via libera al completamento del gasdotto in cambio dell’impegno di Berlino al contenimento della Russia attraverso politiche d’investimento a sostegno dei Paesi dell’Europa centro-orientale, più esposti ai pericoli provenienti da Mosca.
In conclusione, l’Amministrazione Biden, impegnata nella competizione per l’egemonia globale con la Cina, ha concesso alla Germania la conclusione del progetto Nord Stream 2 per serrare i ranghi con gli alleati occidentali a fronte di una minaccia proveniente da Pechino, percepita come ben più critica.