Come noto, dal 1° gennaio 2021, gli importatori dell’Unione che superano i volumi annui di importazione stabiliti per i minerali e metalli (contenenti stagno, tantalio, tungsteno e oro) indicati nell’allegato I del Regolamento (UE) 2017/821 (Reg. 2017/821) (link) devono osservare determinati doveri di diligenza sulla loro catena di approvvigionamento.
Il Reg. 2017/821, infatti, ha istituito un sistema unionale di obblighi di due diligence al fine di favorire lo sviluppo di catene di approvvigionamento di materie prime improntate ai principi e ai valori della sostenibilità, responsabilità, trasparenza e resilienza.
Con il Decreto Legislativo 2 febbraio 2021, n. 13, (D. Lgs. 13/2021) (link) il legislatore italiano ha recepito la disciplina unionale, regolando gli aspetti procedurali dei controlli operati dall’Autorità Nazionale Competente Minerali e Metalli Responsabili (c.d. ANC3TG) e le relative misure correttive e sanzionatorie.
In particolare, la gestione delle attività dell’ANC3TG è stata affidata al Ministero per lo sviluppo economico (MiSE), che ha annunciato tramite il proprio sito web (link) l’avvio dei primi controlli ex-post a partire dal 1° gennaio 2022 sui volumi di importazione riferiti all’anno 2021.
Tali controlli, come dichiarato dalla stessa ANC3TG, saranno eseguiti:
- con priorità nei confronti degli importatori con i più alti livelli di volumi di importazione annui e le cui importazioni di minerali e metalli provengono direttamente da zone di conflitto o ad alto rischio o le attraversano;
- nei confronti degli importatori dell’Unione verso i quali l’Autorità giunga in possesso di informazioni rilevanti relative alla loro osservanza o meno del regolamento, anche sulla base di comprovate indicazioni fornite da terzi.
Le verifiche saranno finalizzate ad accertare che gli importatori abbiano adottato misure idonee a soddisfare i doveri di diligenza previsti dal Regolamento unionale, attuando, tra l’altro, procedure interne che assicurino un sistema di custodia e tracciabilità delle informazioni relative ai prodotti importati, nonché di individuazione e valutazione dei rischi sulla propria catena di approvvigionamento.
Nel caso in cui venissero accertate delle violazioni, l’ANC3TG prescriverà misure correttive, concedendo un termine di tempo all’importatore per regolarizzare la propria posizione. Scaduto inutilmente tale termine, l’Autorità sarà autorizzata a comminare le relative sanzioni.
In vista dei controlli annunciati dall’Autorità, gli esperti del Trade compliance team dello Studio Legale Padovan sono a completa disposizione delle imprese per fornire tutto il supporto utile alla predisposizione e attuazione di misure idonee, che consentano il soddisfacimento dei doveri di diligenza imposti dalla nuova normativa.