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Trade compliance, Pitto : “L’Europa rafforzi la competitività logistica per restare centrale nelle catene globali”

Studio Legale Padovan

Nel contesto di un commercio internazionale sempre più condizionato da barriere tariffarie e non tariffarie, le tensioni geopolitiche e le nuove regole legate a sostenibilità ed etica stanno ridisegnando i flussi della supply chain globale. È in questo scenario che il 30 settembre Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi, è intervenuto agli Stati Generali della Trade Compliance, promossi dallo Studio Legale Padovan, nella sessione dedicata al tema: “Le barriere tariffarie e non dell’Unione al commercio con l’estero. Tra esigenze di protezionismo, sostenibilità e l’etica come strumento di pressione politica (quasi-sanzioni?): impatti sulla supply chain”.

Secondo Pitto, la capacità di risposta dell’Unione Europea è oggi un nodo strategico per garantire la competitività del sistema logistico europeo. Un settore che, pur incidendo profondamente sull’economia globale, resta frammentato: l’Europa può contare su un tessuto imprenditoriale ricco di piccole e medie imprese ad alta specializzazione, ma anche su player di scala mondiale. Non a caso, sei dei venticinque principali operatori globali della logistica hanno sede nel continente.

Il tema si intreccia direttamente con la portualità e lo shipping, infrastrutture che restano colonna portante delle catene di approvvigionamento. La crescente introduzione di criteri ambientali e sociali nelle regole del commercio internazionale, spesso utilizzati come strumenti di “quasi-sanzione”, rischia infatti di generare nuove forme di protezionismo, con impatti rilevanti sui flussi di merci via mare.

Per questo – ha sottolineato Fedespedi – occorre una politica europea capace di rafforzare infrastrutture logistiche, digitalizzazione e resilienza delle supply chain, puntando su investimenti mirati che consentano all’Europa di mantenere un ruolo di leadership nella blue economy e nello shipping internazionale.

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