CINA: SOSPESE PER UN ANNO ALCUNE DELLE MISURE DI EXPORT CONTROL ADOTTATE DALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE
Il 30 ottobre 2025, nel contesto del summit internazionale tra gli Stati Uniti d’America e la Repubblica popolare cinese avvenuto a Kuala Lumpur (Malesia), i due stati sembrerebbero avere raggiunto un accordo in relazione alle misure di export control adottate dalla Cina il 9 ottobre 2025, le quali estendono l’applicabilità di molteplici obblighi anche alle imprese operanti in paesi terzi (qui il link al nostro post in merito).
Nel contesto delle negoziazioni in corso tra le parti, il Ministry of Commerce of The People’s Republic of China (“MOFCOM”) ha dichiarato che si impegnerà a sospendere per un anno l’attuazione delle misure di controllo sulle esportazioni annunciate il 9 ottobre e che metterà in atto uno specifico piano di attuazione delle misure.
Tra le misure di export control adottate il 9 ottobre, le quali concernono principalmente il controllo delle terre rare, si ricordano, tra le altre:
(i) i controlli sulle esportazioni di apparecchiature e materiali grezzi o ausiliari contenenti terre rare (Announcement n. 56);
(ii) i controlli sulle esportazioni di articoli relativi a olmio, erbio, tulio, europio e itterbio (Announcement n. 57);
(iii) le misure di controllo sulle esportazioni di articoli soggetti a restrizioni da parte di organizzazioni e individui stranieri verso paesi e regioni diverse dalla Cina (Announcement n. 61);
(iv) le misure di controllo sulle tecnologie relative alle terre rare (Announcement n. 62).
Sebbene gli annunci sopra menzionati del 9 ottobre saranno sospesi per un anno, il precedente Announcement n. 18 rimarrà pienamente in vigore.
Ciò significherebbe che gli esportatori cinesi sarebbero ancora tenuti a richiedere al MOFCOM le licenze di esportazione per i beni elencati nell’Announcement n. 18 (articoli relativi a samario, gadolinio, terbio, disprosio, lutezio, scandio e ittrio). Pertanto, in tal caso, gli importatori di paesi terzi (tra cui gli operatori unionali) dovranno cooperare con gli esportatori cinesi fornendo loro i documenti relativi agli utilizzatori finali (i.e. End-User Statement) o assistendoli nell’identificazione degli stessi.
A seguito dell’accordo, gli Stati Uniti hanno dichiarato che si impegneranno a:
- Eliminare 10 punti percentuali dall’aliquota del dazio “fentanyl” sui prodotti originari della Repubblica popolare cinese (inclusi quelli delle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao), ad oggi al 20%;
- Prorogare per un altro anno l’applicazione dell’aliquota differenziata “reciproca” del 24% sull’importazione dei prodotti originari della Repubblica popolare cinese (inclusi Hong Kong e Macao), fino al 10 novembre 2026;
- Sospendere per un anno l’attuazione della “Affiliate rule” annunciata il 29 settembre dal Bureau of Industry and Security (BIS) del Department of Commerce degli Stati Uniti (qui il link al nostro post sul punto);
- Sospendere per un anno l’attuazione delle misure tariffarie contro la Cina adottate ai sensi della Section 301 del the Trade Act of 1974 per il settore marittimo, logistico e delle spedizioni e estendere (fino al 10 novembre 2026) l’applicabilità di alcune esclusioni a determinate misure adottate ai sensi della Section 301, che sarebbero in scadenza il 29 novembre 2025.
Forte della propria esperienza ultradecennale nell’ambito della trade compliance e di rapporti consolidati con corrispondenti in Cina, Studio Legale Padovan assiste le imprese nella comprensione e nell’adattamento delle procedure alle nuove normative cinesi. Contatta info@studiopadovan.com