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English Arbitration Act: una nuova normativa arbitrale in Inghilterra e Galles

Studio Legale Padovan

L’introduzione dell’Arbitration Act 2025 segna un passaggio fondamentale nell’attesa riforma del Arbitration Act 1996 rendendo la disciplina arbitrale maggiormente efficiente allineandola alle principali legislazioni arbitrali

Il 24 febbraio 2025 – a seguito di un lungo processo redazionale della Law Commission incaricata dal Governo di riformare il diritto dell’arbitrato – l’Arbitration Act 2025 ha ricevuto “l’approvazione reale” (Royal Assent) ed è diventato legge. Il disegno di legge era stato originariamente presentato nel novembre 2023 ma il suo iter legislativo si era interrotto a causa delle elezioni del 2024.

L’Arbitration Act 2025 apporta una serie di modifiche al 1996 Arbitration Act, finalizzate a porre rimedio ad una serie di criticità sistematiche e a rendere la procedura arbitrale più efficiente.

Tra le modifiche più significative vi è quella in tema di determinazione della legge applicabile alla clausola compromissoria. Ai sensi dell’Arbitration Act 2025, la legge che disciplina una convenzione arbitrale è quella che le parti hanno espressamente previsto di applicare alla convenzione o, in mancanza di previsione, la legge della sede dell’arbitrato. In questo modo, si superano le ambiguità derivanti dalla sentenza Enka v. Chubb, resa nel 2020 dalla UK Supreme Court. In tale pronuncia, la Corte Suprema britannica aveva affermato che, in assenza di una scelta espressa delle parti in relazione alla legge da applicarsi alla clausola compromissoria, si sarebbe dovuta applicare l’eventuale legge applicabile all’intero contratto in cui detta clausola compromissoria era contenuta. In assenza di electio legis afferente all’intero contratto, la clausola compromissoria sarebbe stata disciplinata dalla legge della sede dell’arbitrato. Tuttavia, tale approccio non teneva sufficientemente in considerazione il principio dell’autonomia della clausola compromissoria rispetto al contratto nella quale è inserita (da cui discende la non necessaria coincidenza tra le leggi che disciplinano la clausola arbitrale e il contratto), e di conseguenza non è stata codificata nell’Arbitration Act 2025 che ha disciplinato, invece, diversamente la questione.

Ad ogni modo, la riforma prevede che la previsione in esame non si applichi nei casi in cui la convenzione arbitrale sia contenuta in un trattato internazionale: essenzialmente, dunque, in un BIT o in trattati multilaterali in materia di investimenti.

L’Arbitration Act 2025 modifica inoltre la disciplina di impugnazione dei lodi. Sulla base della previgente normativa, era consentito alle parti impugnare un lodo arbitrale innanzi ai giudici ordinari facendo valere il difetto di giurisdizione del tribunale arbitrale.  Ai sensi dell’Arbitration Act 2025, tale motivo di impugnazione sarà invece precluso, andando dunque a rafforzare il principio della c.d. kompetenz kompetenz del tribunale arbitrale (in forza del quale detto collegio è competente a pronunciarsi sulle questioni attinenti alla propria giurisdizione). Ai sensi della nuova disciplina, il lodo potrà essere impugnato per motivi legati alla giurisdizione esclusivamente sulla base di circostanze emerse successivamente alla pronuncia del tribunale arbitrale sulla giurisdizione arbitrale, ovvero la cui rilevanza sia emersa successivamente (entrambe tali circostanze dovranno essere provate dall’appellante).  

Un’altra fondamentale modifica riguarda il dovere di imparzialità e il c.d. duty of disclosure degli arbitri (cui le parti non potranno prevedere deroga convenzionale). Prima della riforma introdotta dall’Arbitration Act 2025, il duty of disclosure da parte dell’arbitro non era codificato espressamente. Con la riforma, invece, sull’arbitro grava il dovere di rivelare qualsiasi circostanza che possa ragionevolmente dare adito a dubbi sulla sua imparzialità. In particolare sull’arbitro grava l’obbligo di riferire (a) situazioni che potrebbero compromettere la propria imparzialità a lui note e; (b) situazioni da cui potrebbe derivare la parzialità dell’arbitro delle quali questi dovrebbe ragionevolmente a conoscenza.

Come già previsto dai regolamenti di alcune istituzioni arbitrali (ad esempio, London Court of International Arbitration, Hong Kong International Arbitration Centre, Singapore International Arbitration Centre),  l’Arbitration Act 2025 consentirà al tribunale arbitrale di emettere un lodo arbitrale su “base sommaria” (letteralmente, “on a summary basis”) in relazione a una richiesta o a una questione particolare sollevata da una delle parti che sia ritenuta senza “alcuna reale prospettiva” di successo. Il lodo emesso su “base sommaria” potrà essere adottato all’esito di una procedura accelerata proposta su istanza di parte.

Infine, vale la pena menzionare la novità introdotta con la figura degli arbitri c.d. d’urgenza, nominati ad interim al fine di disporre provvedimenti urgenti prima della costituzione del tribunale arbitrale. Attraverso tale previsione, la disciplina arbitrale inglese si allinea a quanto già previsto dai regolamenti delle principali istituzioni arbitrali. Ora che l’Arbitration Act 2025 ha ricevuto l’approvazione della Corona, il Segretario di Stato indicherà il giorno in cui la riforma entrerà in vigore. L’Arbitration Act 2025 si applicherà a tutti i procedimenti arbitrali avviati dopo la sua entrata in vigore, oltre a qualsiasi procedimento giudiziario avviato in relazione a procedimenti arbitrali iniziati dopo la stessa data; qualsiasi procedimento arbitrale avviato prima dell’entrata in vigore della riforma del 2025 continuerà a essere disciplinato, invece, dal 1996 Arbitration Act.

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