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International litigation pill – Marzo 2025, n.4: Confermato il cartello dei Bond governativi nell’eurozona

Studio Legale Padovan

Tribunale dell’Unione europea, 26 marzo 2025, cause riunite T-441/21 et al., UBS Group et. al. c. Commissione europea

Con recente decisione resa il 26 marzo 2025, il Tribunale dell’Unione europea ha in gran parte respinto il ricorso presentato da sette banche di investimento – segnatamente, UBS, Natixis, UniCredit, Nomura, Bank of America, Portigon e NatWest – avverso la decisione della Commissione europea del 20 maggio 2021, con la quale le banche erano state sanzionate per aver partecipato ad un cartello anticoncorrenziale nel settore degli European Governement Bonds (EGB).

Gli EGB sono strumenti finanziari denominati in euro ed emessi dai governi degli Stati membri dell’Eurozona mediante i quali detti Stati raccolgono fondi per finanziare determinate spese o investimenti, in particolare per rifinanziare il debito esistente; questi strumenti vengono messi in vendita per la prima volta da o per conto dell’emittente sul mercato primario e successivamente negoziati sul mercato secondario.

Nella decisione della Commissione oggetto di ricorso in annullamento ex art. 263 TFUE, questa aveva stabilito che le banche si erano scambiate informazioni rilevanti, ripartiti i clienti sia sul mercato primario che su quello secondario, ed avevano concluso accordi sulla fissazione dei prezzi degli EGB. Pertanto, la Commissione aveva condannato le banche al pagamento di sanzioni cumulativamente pari ad EUR 630 milioni.

Tale decisione veniva contestata dalle banche tanto in relazione alla sussistenza delle condotte anticoncorrenziali quanto nell’entità delle sanzioni.

Il Tribunale UE ha confermato che le condotte attuate dalle banche hanno realizzato un pregiudizio particolarmente grave per la concorrenza nel mercato interno e, pertanto, non era necessario per la Commissione dimostrare puntualmente che l’intesa avesse ristretto o falsato il gioco della concorrenza. In secondo luogo, il Tribunale ha altresì confermato che le banche fossero responsabili per le condotte poste in essere dai propri trader.

La sentenza ha quindi confermato le sanzioni imposte dalla Commissione a UBS, (nonché l’assenza di sanzioni in capo Bank of America, Natixis e NatWest), mentre ha ridotto le ammende nei confronti di Nomura e UniCredit: nel caso di Nomura, il Tribunale ha ritenuto che la Commissione avesse commesso un errore nella determinazione dell’ammenda, mentre per UniCredit, ha ritenuto che la condotta anticoncorrenziale fosse iniziata successivamente alla data indicata dalla Commissione,  e ha di conseguenza proporzionalmente ridotto l’entità della sanzione.