Violazione del due process in un procedimento arbitrale: la High Court di Londra accoglie l’Impugnazione di un lodo per omesso esame di una questione decisiva per la soluzione della controversia
Il 28 febbraio 2025, l’High Court of England and Wales (“High Court”) ha reso una significativa decisione in materia arbitrale, accogliendo l’impugnazione di un lodo reso nel 2024 nei confronti del Kazakhstan da un tribunale arbitrale UNCITRAL con sede a Londra (il “Lodo”) in forza della Sezione 68(2)(d) del 1996 Arbitration Act (“Arbitration Act“)[1]. Ai sensi di detta disposizione, è possibile impugnare un lodo in caso di mancato esame da parte del tribunale arbitrale di tutte le questioni sottoposte al suo scrutinio.
Nel caso di specie, la corte inglese ha affermato che il tribunale arbitrale non aveva sufficientemente considerato una serie di questioni fattuali sollevate dallo Stato appellante, ciò comportando una violazione del due process.
La pronuncia prende le mosse da una disputa Investor-State tra la Repubblica del Kazakhstan e la società canadese World Wide Minerals Ltd (“WWM”), vincitrice di un appalto pubblico per (i) la gestione di un impianto di trattamento dell’uranio in Kazakhstan di proprietà della società statale TGK e; (ii) l’acquisto dell’uranio stesso. A seguito dell’aggiudicazione dell’appalto, WWM e TGK concludevano un Management Agreement volto a disciplinare dette operazioni e, successivamente, WWM richiedeva la concessione di una licenza per l’esportazione e la vendita dell’uranio estratto. Tale licenza non veniva però concessa e WWM, assumendo la violazione della clausola sul ‘fair and equitable treatement’ dell’investimento come prevista nel trattato bilaterale sugli investimenti (‘BIT’) concluso tra Canada e Unione Sovietica [2], cessava di corrispondere i pagamenti dovuti alla TGK ai sensi del Management Agreement. La Repubblica del Kazakhstan risolveva, quindi, il Management Agreement e la WWM avviava il procedimento arbitrale lamentando la violazione delle disposizioni del menzionato BIT e chiedendo il ristoro dei danni da ciò derivanti.
All’esito di una serie di complesse vicende procedimentali, nel 2024il tribunale arbitrale condannava la Repubblica del Kazakhstan al pagamento di 13.7 milioni USD. Quest’ultima impugnava pertanto il Lodo innanzi al giudice inglese, contestando – inter alia – che il tribunale arbitrale avesse omesso di affrontare la questione del nesso causale tra la condotta del Kazakhstan e il danno subito da WWM.
La High Court ha, quindi, determinato che il tribunale arbitrale non aveva affrontato adeguatamente la questione lamentata dal Kazakhstan: in particolare, non aveva condotto un’appropriata analisi controfattuale andando a verificare se – nel caso in cui la licenza all’esportazione fosse stata effettivamente concessa – WWM avrebbe nondimeno patito i lamentati pregiudizi. La mancata valutazione di tale aspetto è stata ritenuta una grave irregolarità tale da giustificare l’accoglimento dell’impugnazione del lodo ai sensi della Sezione 68(2)(d) Arbitration Act.
Il giudice inglese ha precisato che l’omissione di cui alla Sezione 68(2)(d) deve comportare una seria irregolarità da cui deriva una lesione del giusto processo: il giudice deve stabilire se vi è stata lesione del due process, non statuire sulla correttezza della decisione resa dal tribunale arbitrale. Pertanto, il motivo di impugnazione in esame ha carattere eccezionale e impone standard di valutazione elevati.
Alla luce di quanto precede, il giudice si è riservato di decidere sul merito della questione in conformità alla Sezione 68(3) Arbitration Act.
- La disciplina inglese di diritto dell’arbitrato. Per evidenti ragioni temporali, la sentenza non è interessata dalla recente riforma del diritto dell’arbitrato recentemente realizzata in Inghilterra, della quale abbiamo parlato qui. ↩︎
- Nel corso del procedimento arbitrale, il tribunale ha stabilito di avere giurisdizione a conoscere della disputa, sostenendo che il Kazakhstan (e non solamente la Federazione Russa) fosse succeduto all’URSS nel BIT. ↩︎