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L’EUROPA SVELA IL PIANO PER L’INDIPENDENZA ENERGETICA: ENTRO 2027 STOP ALLE IMPORTAZIONI DI GAS RUSSO

Studio Legale Padovan

In data 3 dicembre 2025, il Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo quadro preliminare su un nuovo regolamento che introdurrà un divieto giuridicamente vincolante e progressivo sulle importazioni di gas russo.

Si tratta di un tassello centrale della strategia REPowerEU, che mira a porre definitivamente fine alla dipendenza dell’UE dalle fonti energetiche russe e a costruire un sistema energetico più resiliente e indipendente. La Commissione europea ha tra l’altro richiamato l’attenzione sull’importanza di questo accordo in un recente comunicato stampa, sempre datato 3 dicembre 2025, sottolineando quanto ciò rappresenti un passo decisivo verso la sicurezza energetica e la diversificazione delle forniture dell’Unione.

L’intesa prevede il phase-out completo:

  • del gas naturale liquefatto (GNL) di origine russa entro la fine del 2026
  • del gas russo via gasdotto dall’autunno 2027.

Tuttavia, tale divieto non scatterà ex abrupto, ma sarà integrato da una disciplina transitoria differenziata in base alla tipologia di contratto:

Contratti a breve termine conclusi prima del 17 giugno 2025:

  • GNL russo: divieto di importazione a partire dal 25 aprile 2026;
  • Gas russo via gasdotto: divieto di importazione a partire dal 17 giugno 2026.

Contratti a lungo termine

  • GNL: il divieto si applicherà dal 1º gennaio 2027, in coordinamento con il 19º pacchetto di sanzioni;
  • Gas via gasdotto: il divieto scatterà dal 30 settembre 2027, subordinatamente al rispetto degli obiettivi di riempimento degli stoccaggi gas previsti dal regolamento sullo stoccaggio, e comunque non oltre il 1º novembre 2027.

Le modifiche ai contratti esistenti saranno consentite solo per esigenze operative strettamente definite e non potranno in alcun caso comportare un aumento dei volumi importati.

Regime di autorizzazione preventiva per le importazioni di gas

Per garantire l’effettiva applicazione del nuovo divieto, Consiglio e Parlamento introdurranno un regime di autorizzazione preventiva per le importazioni di gas. In pratica:

  • per il gas di origine russa (e per le importazioni consentite nel periodo transitorio), la documentazione necessaria ai fini dell’autorizzazione dovrà essere presentata almeno un mese prima dell’ingresso nel territorio doganale dell’UE;
  • per il gas non di origine russa, la prova dell’origine dovrà essere trasmessa almeno cinque giorni prima dell’ingresso, che diventano sette giorni per il gas importato attraverso il punto di interconnessione Strandzha 1.

La procedura di autorizzazione preventiva non si applicherà alle importazioni provenienti da paesi che soddisfano determinati criteri (principali esportatori di gas verso l’UE nel 2024 che vietano o limitano il gas russo, o privi di infrastrutture di importazione). La Commissione potrà aggiornare l’elenco dei paesi esentati o rimuoverli in caso di elusione documentata, sulla base del monitoraggio delle autorità competenti.

Piani nazionali di diversificazione

Sarà, inoltre, richiesto a tutti gli Stati membri di presentare piani nazionali di diversificazione per porre fine alle importazioni di gas russo entro le scadenze previste; notificare alla Commissione, entro un mese dall’entrata in vigore del regolamento, i contratti in essere relativi alle importazioni di gas russo.

Sanzioni

Infine, i colegislatori hanno previsto un quadro di sanzioni per il mancato rispetto dei divieti, con la previsione di una soglia massima per imprese e privati. È stata mantenuta la clausola di sospensione, che consente alla Commissione di revocare temporaneamente il divieto di importazione in caso di emergenze energetiche, solo per periodi limitati e contratti a breve termine.

L’accordo quadro dovrà essere ora approvato dal Consiglio e dal Parlamento prima della sua adozione formale.

Come dall’inizio della crisi ucraina, i professionisti dello Studio Legale Padovan, tramite l’apposita task force costituita per far fronte alla crisi ucraina (ucraina@studiopadovan.com), sono a disposizione delle imprese per fornire qualsiasi approfondimento e supporto necessario.

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