“La Commissione Europea ha pubblicato il nuovo elenco, sotto forma di Regolamento Delegato, dei paesi terzi con regimi deboli di lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo e le relative Q&A sull’argomento.
L’elenco aiuta le banche e gli altri soggetti sottoposti alla normativa antiriciclaggio dell’UE a individuare i flussi sospetti di denaro, obbligandoli ad effettuare controlli rafforzati (adeguata verifica) sulle operazioni finanziarie che coinvolgono clienti e istituti finanziari dei paesi terzi ad alto rischio che vi figurano.
Ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. n. 90/2017 tutte le operazioni eseguite con controparti residenti nei Paesi considerati ad alto rischio di riciclaggio sono obbligatoriamente soggette a procedure di rafforzata verifica da parte delle istituzioni creditizie prima di procedere a dar seguito ad ogni transazione.
L’elenco è stato compilato in esito a un’analisi approfondita improntata ai criteri più rigorosi previsti dalla Direttiva (UE) 2018/843 (c.d. V Direttiva antiriciclaggio); per ciascun paese la Commissione ha valutato il livello attuale di minaccia, il quadro giuridico vigente e i controlli posti in essere per prevenire i rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
In particolare, la Commissione è giunta alla conclusione che carenze strategiche nel regime di lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo sono presenti in 23 paesi: 12 paesi elencati dal Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) più altre 11 giurisdizioni.
I Paesi ad alto rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo individuati sono quindi:
1) Afghanistan,
2) American Samoa,
3) The Bahamas,
4) Botswana,
5) Democratic People’s Republic of Korea,
6) Ethiopia,
7) Ghana,
8) Guam,
9) Iran,
10) Iraq,
11) Libya,
12) Nigeria,
13) Pakistan,
14) Panama,
15) Puerto Rico,
16) Samoa,
17) Saudi Arabia,
18) Sri Lanka,
19) Syria,
20) Trinidad and Tobago,
21) Tunisia,
22) U.S. Virgin Islands,
23) Yemen
Il Regolamento sarà ora sottoposto al Parlamento europeo e al Consiglio per l’approvazione e successivamente sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE.”