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SANZIONI: Attivato il meccanismo di “snapback” per ripristinare le sanzioni contro l’Iran

Studio Legale Padovan

Giovedì 28 agosto 2025, Francia, Germania e Regno Unito – noti come gruppo E3 – hanno avviato il cosiddetto meccanismo di “snapback”, volto a reintrodurre le sanzioni internazionali nei confronti dell’Iran. Questa procedura potrà comportare il congelamento di fondi e risorse economiche di persone ed entità iraniane all’estero, il blocco di accordi relativi ad armamenti con Teheran e l’imposizione di restrizioni allo sviluppo del programma di missili balistici, oltre ad altre misure che aggraverebbero ulteriormente la situazione economica del Paese.

Il meccanismo di snapback prevede il ripristino automatico di tutte le sanzioni che l’ONU aveva imposto a Teheran e successivamente revocato in seguito all’accordo sul nucleare iraniano del 2015, noto come “Joint Comprehensive Plan of Action” (“JCPOA”). Tale accordo, siglato il 14 luglio 2015 tra Iran, il gruppo P5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti – più la Germania) e l’Unione Europea, aveva portato alla sospensione delle sanzioni in cambio di limiti stringenti sul programma nucleare iraniano.

Tuttavia, a partire dal 2019, l’Iran ha ripetutamente superato i limiti previsti sull’arricchimento dell’uranio, sull’acqua pesante e sul numero di centrifughe, ostacolando inoltre le attività di monitoraggio dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea). Queste violazioni hanno quindi spinto il gruppo E3 a intensificare la pressione economica su Teheran.

L’attivazione del meccanismo di snapback apre ora un periodo di 30 giorni di dialogo con l’Iran, al termine del quale, in assenza di sviluppi concreti, le sanzioni saranno ripristinate.

Oggi, venerdì 29 agosto 2025, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si riunirà a porte chiuse su richiesta dell’E3 per discutere la proposta di ripristino delle sanzioni contro la Repubblica Islamica. Nel frattempo, Iran ed E3 hanno condotto diversi round negoziali dopo i bombardamenti israeliani e statunitensi sugli impianti nucleari iraniani avvenuti a metà giugno, nel tentativo di concordare un rinvio dell’attivazione delle sanzioni. Tuttavia, secondo l’E3, i colloqui tenutisi martedì a Ginevra non hanno prodotto impegni sufficientemente concreti da parte iraniana.

Il gruppo E3 ha espresso la speranza che l’Iran, entro la fine di settembre, fornisca garanzie adeguate sul proprio programma nucleare, tali da consentire un eventuale rinvio delle misure restrittive. La reazione di Teheran è stata immediata e dura; le autorità iraniane hanno promesso una pronta risposta a quelle che definiscono sanzioni “ingiustificate e illegali”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario di Stato statunitense, Marco Rubio, elogiando la decisione degli Stati europei e dichiarando la disponibilità degli Stati Uniti ad un impegno diretto con l’Iran.

Vi è quindi un rischio che l’Unione europea assoggetti nuovamente l’Iran a uno stringente regime sanzionatorio non dissimile da quello statunitense che, dopo il ritiro voluto dall’amministrazione Trump Trump nel 2018 dal JCPOA, già colpisce in maniera più che significativa tale Paese, portando di nuovo gli operatori unionali a doversi confrontare con una norma a loro direttamente applicabile anziché con i profili di de-risking statunitense. I professionisti dello Studio Legale Padovan, forti dell’esperienza ultraventennale in materia di sanzioni economiche internazionali e controllo delle esportazioni, sono a disposizione delle imprese sono a disposizione delle imprese per fornire qualsiasi approfondimento e supporto necessario.

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