Il Consiglio ha esteso fino al 13 aprile 2020 il termine di scadenza delle misure restrittive contro l’Iran di cui al Regolamento (UE) n. 359/2011, in materia di violazioni dei diritti umani.
Le misure restrittive comprendono il divieto di circolazione e il congelamento di beni nei confronti di 82 individui, tra cui giudici, procuratori, membri del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, ufficiali di polizia, guardie carcerarie nonché un’entità, la Polizia informatica iraniana. Alle restrizioni di carattere soggettivo si aggiunge il divieto di esportare in Iran certe attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna, nonché apparecchiature, tecnologie o software che possono essere utilizzati per controlli o intercettazioni sulle comunicazioni internet o telefoniche.
Sin dall’adozione del provvedimento normativo che le introdusse nel 2011, le sanzioni relative ai diritti umani in Iran sono state rinnovate di anno in anno.
Le misure restrittive in materia di violazioni dei diritti umani sono separate e distinte rispetto alle sanzioni economiche di cui al Regolamento (UE) 267/2012, legate al programma nucleare iraniano; di conseguenza, non sono state oggetto di modifiche/ interventi da parte del JCPOA- Piano d’azione congiunto globale del luglio 2015.