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Nuove sanzioni UK: designate Lukoil, Rosneft, Nayara Energy Limited e la c.d. “shadow fleet”

Studio Legale Padovan

Il 15 ottobre 2025, il Regno Unito ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, colpendo in particolare le società petrolifere russe Lukoil e Rosneft, l’azienda indiana Nayara Energy Limited, oltre a diverse imbarcazioni appartenenti alla cosiddetta “shadow fleet” di petroliere impiegata per eludere le sanzioni internazionali sul commercio di petrolio russo. Le nuove misure, presentate in Parlamento dal Ministro degli Esteri Yvette Cooper congiuntamente con il Ministro del Tesoro, si inseriscono nel quadro delle iniziative occidentali, già trattate in precedenti post (link, link), e aventi l’obiettivo di indebolire la capacità bellica della Russia. Si tratta della prima designazione integrale di congelamento dei beni nei confronti di Lukoil e Rosneft da parte di una delle tre principali giurisdizioni occidentali (Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea), segnando un salto di qualità significativo nell’azione sanzionatoria occidentale contro il settore energetico russo.

Contenuto delle nuove sanzioni

Il nuovo pacchetto prevede la designazione di 90 nuovi soggetti ed entità all’interno della lista sanzionatoria britannica. Tra questi figurano, come detto, le due principali compagnie petrolifere russe, Lukoil e Rosneft, 44 petroliere appartenenti alla cosiddetta “shadow fleet” ed impiegate nel trasporto del greggio russo, quattro terminal petroliferi situati in Cina, e Nayara Energy Limited, responsabile di aver importato nel 2024 oltre 100 milioni di barili di petrolio russo.

Parallelamente, Londra ha concesso una licenza di liquidazione temporanea (grandfathering) per le transazioni con Rosneft, Lukoil e le loro controllate (valida fino al 28 novembre 2025) e ha modificato due licenze esistenti per consentire la prosecuzione di sei progetti petroliferi specifici e dei pagamenti alle stazioni di servizio in Kirghizistan e Tagikistan. Tali licenze mirano a garantire una chiusura ordinata delle operazioni in corso e non equivalgono a un’esenzione permanente.

Le misure restrittive impongono alle nuove entità designate il congelamento dei beni, restrizioni ai rapporti commerciali e il divieto di accesso ai servizi fiduciari britannici. Inoltre, è stato introdotto il divieto di importazione di prodotti petroliferi raffinati in paesi terzi, se ottenuti da petrolio greggio di origine russa.

Le sanzioni non si limitano al solo settore petrolifero: il Regno Unito ha colpito anche le catene di approvvigionamento militari russe, sanzionando aziende che forniscono componenti elettronici cruciali per droni e missili russi, con sede in Thailandia, Singapore, Turchia e Cina.

Raccomandazioni operative

Le misure restrittive adottate dal Regno Unito non impongono di per sé obblighi di conformità alle aziende europee, le quali non sono tenute ad assicurare la piena osservanza delle regole britanniche, salvo che l’operazione presenti un cosiddetto UK nexus, come previsto dall’articolo 21 del SAMLA. Ai sensi del citato articolo, le sanzioni britanniche si applicano qualora sussista un collegamento giuridico, territoriale o operativo con il Regno Unito (ad esempio, nel caso siano coinvolti soggetti, entità o istituzioni finanziarie britanniche, transazioni in sterline, ecc.). In tali casi, le designazioni UK assumono piena rilevanza e possono comportare rischi sanzionatori anche per operatori non britannici.

Si segnala inoltre che, per soggetti quali Lukoil e Rosneft, attualmente non designate dall’Unione europea, le menzionate designazioni del Regno Unito potrebbero anticipare analoghe misure restrittive a livello UE, in considerazione dell’imminente adozione del 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, cui potrebbe seguire un ulteriore inasprimento con il 20° pacchetto. Si raccomanda pertanto un monitoraggio costante dell’evoluzione normativa e delle liste sanzionatorie europee, al fine di prevenire rischi di compliance e garantire la tempestiva adeguatezza delle procedure interne.

Conclusioni

Il nuovo pacchetto di sanzioni del Regno Unito conferma la determinazione di Londra a mantenere alta la pressione sulla Russia, colpendo in modo mirato le fonti di finanziamento della guerra e le reti di elusione delle restrizioni internazionali. Le imprese sono chiamate a un’attenta valutazione dei rischi e a un costante aggiornamento delle proprie procedure di compliance e di mitigazione dei rischi sanzionatori. Resta ora da capire se l’Unione Europea seguirà la stessa linea, includendo Lukoil e Rosneft nei suoi prossimi pacchetti di sanzioni, anch’essi orientati a rafforzare la pressione sul settore energetico russo, ma per le aziende italiane maggiormente esposte nei confronti di queste entità è opportuno cominciare a predisporre fin da ora una strategia di decoupling.

I professionisti dello Studio Legale Padovan, forti di una consolidata esperienza in materia di sanzioni economiche internazionali, sono a disposizione delle imprese per fornire chiarimenti sulle nuove designazioni del Regno Unito e per assisterle nell’adeguamento delle procedure di controllo interno, nella gestione delle attività di screening delle controparti e nell’attuazione di strategie di mitigazione del rischio sanzionatorio UK.

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