CBAM: APPROVATA LA PROPOSTA DI REGOLAMENTO PER IL NUOVO DAZIO AMBIENTALE

Nelle ultime settimane – il Parlamento europeo e il Consiglio si sono espressi in favore della proposta di Regolamento avente ad oggetto l’attuazione del c.d. Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), dando seguito all’accordo provvisorio raggiunto sul tema nel mese dicembre 2022.

  • Cos’è il CBAM

Il CBAM rappresenta uno degli strumenti che l’Unione europea intende adottare nell’ambito del pacchetto di riforme denominato “Fit for 55 in 2030”, avente come obiettivo la riduzione delle emissioni UE di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

In particolare, il CBAM imporrà agli operatori dell’unione il pagamento di una tassa sul carbonio relativa alle importazioni di determinati prodotti da Paesi aventi normative di abbattimento delle emissioni di gas serra meno restrittive rispetto a quella dell’Unione. Tale nuova imposizione avrà l’obiettivo di prevenire il fenomeno della c.d. rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, ossia il trasferimento di attività produttive in Stati che impongono il rispetto di standard normativi meno stringenti sul tema.

  • Prodotti e settori impattati

Inizialmente, il CBAM riguarderà le importazioni di prodotti afferenti alle seguenti aree merceologiche: ferro e acciaio, cemento, fertilizzanti, alluminio, elettricità, idrogeno e alcuni precursori di questi beni. Successivamente, la Commissione europea potrà decidere di estendere l’applicazione del CBAM anche ad altri settori (es. il settore chimico).

Nelle intenzioni della Commissione, nel lungo periodo il CBAM dovrà essere esteso a tutti settori che – entro il 2030 – saranno interessati dall’applicazione del Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS) (es. emissioni da anidride carbonica derivanti da produzione di energia o calore ovvero da settori industriali ad alta intensità energetica o ancora trasporto aereo, emissioni di perfluorocarburi connessi alla produzione di alluminio, ecc.).

  • Prossimi passi e novità per gli operatori

Una volta che sarà formalmente sottoscritto dal Parlamento e dal Consiglio, il regolamento istitutivo del CBAM sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e dovrebbe entrare in vigore entro il prossimo 1° ottobre 2023.

Per i primi tre anni, agli operatori unionali sarà richiesto unicamente di comunicare la quantità di CO₂ contenuta nei prodotti importati.

A partire dal 2026, se supereranno gli standard di emissione dell’UE, gli importatori unionali dovranno acquistare i certificati CBAM per compensare la differenza tra il prezzo dell’emissione di carbonio pagato nel Paese di produzione (se presente) e il prezzo delle quote di carbonio nel sistema ETS dell’UE.

L’attuazione di un sistema simile al CBAM è attualmente allo studio anche da parte del governo degli Stati Uniti che – al contempo – intende istituire un’alleanza strategica con l’Unione al fine di creare un blocco di Paesi virtuosi in campo ambientale (tra cui i paesi dell’UE) che imponga tariffe sulle emissioni provenienti dalla produzione di metalli in paesi terzi.

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