LA PRESSIONE DI BIDEN CONTRO LA RUSSIA: LE NUOVE SANZIONI

Al via il primo round di sanzioni volute dal Presidente USA Joe Biden nei confronti della Russia; tali misure si aggiungono a quelle già adottate, nel corso degli ultimi anni, a seguito della crisi ucraina. Il 15 aprile è stato infatti emanato l’ Executive Order 14024 – Blocking Property With Respect To Specified Harmful Foreign Activities of the Government of the Russian Federation (“EO 14024”), sulla base del quale sono stati inseriti nella SDN List entità e individui ritenuti responsabili di determinate attività – anche cibernetiche – quali azioni che hanno minato i processi e le istituzioni democratiche negli Stati Uniti, corruzione transnazionale e altre violazioni del diritto internazionale a danno degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Conseguenza di tali designazioni è il rischio di sanzioni USA per chiunque- quindi anche soggetti non statunitensi- compia transazioni significative con soggetti in blacklist; l’EO 14024 sanziona inoltre qualsiasi transazione che abbia come conseguenza la violazione o l’elusione delle restrizioni adottate dall’amministrazione statunitense.
I soggetti ad oggi sanzionati ai sensi dell’EO 14024 operano nei settori della tecnologia e della difesa russi; tuttavia, l’EO 14024 apre la strada alla futura designazione di soggetti operanti anche in altri settori dell’economia russa in quanto la norma prevede che – oltre alla tecnologia e alla difesa russe – sarà sanzionabile “qualsiasi altro settore dell’economia della Federazione Russa, così come stabilito dal Segretario del Tesoro in consultazione con il Segretario di Stato”.
L’ Office of Foreign Assets Control (“OFAC”) ha precisato, nella sua FAQ n. 887, che i soggetti operanti nei settori della tecnologia e della difesa russi sono maggiormente esposti al rischio di sanzioni statunitensi; tuttavia, il divieto di mettere a disposizione fondi e risorse economiche opera esclusivamente nei confronti degli individui e entità inseriti nella SDN List, nonché nei confronti dei soggetti da questi posseduti per una quota pari o superiore al 50% (cfr. FAQ n. 886).
L’OFAC, in consultazione con il Dipartimento di Stato USA, ha inoltre emanato la Direttiva 1 ai sensi delle sections 1(a)(iv), 1(d) e 8 dell’EO 14024, che ha imposto nuove rilevanti restrizioni finanziarie nei confronti della Banca Centrale della Federazione Russa, del Fondo Sovrano della Federazione Russa e del Ministero delle Finanze della Federazione Russa. In particolare, a far tempo dal 14 giugno 2021, è vietato a tutte le US financial institutions:
– Partecipare a negoziazioni sul mercato primario di strumenti di bond (comunque denominati, sia in rubli sia in altra divisa) emessi dalla Banca Centrale, dal Fondo Sovrano o dal Ministero delle Finanze della Federazione Russa dopo il 14 giugno 2021;
– Fornire presti o finanziamenti, comunque denominati, a favore di suddette entità.
La Direttiva chiarisce che nella categoria della US financial institutions rientrano tutti gli intermediari finanziari USA (e le relative ‘foreign branches’), nonché ‘branches, offices, and agencies’ negli Stati Uniti di foreign financial institutions.