Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con decreto direttoriale n. 257 del 2 agosto 2024 della Direzione Generale Valutazioni Ambientali, ha adottato le Linee guida per le procedure di valutazione ambientale dei Data Center (Linea guida MASE VA Data Center).
L’obiettivo del documento è “di definire i principali aspetti in ordine di Progetti di Data Center soggetti a valutazione ambientale, descrivendo le metodologie applicabili e chiarendo le modalità di adempimento degli obblighi previsti dalla normativa di settore”. Si tratta di uno strumento di supporto per il proponente, il quale dovrebbe poterne ricavare gli indirizzi necessari ad orientarsi nella elaborazione del progetto e di tutti i documenti da sottoporre alla procedura di valutazione ambientale.
Si offre qui di seguito una sommaria illustrazione della struttura delle Linee Guida ministeriali.
Premessa. Si delinea una descrizione definitoria dei Data Center e viene illustrato il quadro procedimentale di riferimento da attivare a seconda della situazione di specie (AIA, Verifica di assoggettabilità a VIA ex art. 19 d.lgs. 152/2006, VIA).
- Aspetti progettuali. Si descrivono i vari piani di approfondimento che devono essere curati e di cui deve essere data compiuta illustrazione nei documenti necessari alla sottoposizione del progetto all’iter valutativo. È in questa sede che si collocano le indicazioni sulla necessità di considerare gli strumenti di programmazione e di pianificazione ai vali livelli (nazionale, regionale, locale, settoriale). Al contempo, viene precisata l’esigenza di fornire la rappresentazione impiantistica e prestazionale del progetto, in funzione dell’inserimento ottimale dell’opera nel contesto territoriale. Si segnala, inoltre, che tutte le attività implicate nella realizzazione dell’intervento – nelle diverse fasi di vita dello stesso (ante operam, corso d’opera, esercizio ed eventuale dismissione) – devono essere oggetto di valutazione in ordine agli impatti anche potenziali che ne possono scaturire sulle risorse naturali e sulle matrici ambientali. Accanto a tutto questo, si richiede l’analisi dell’intero ciclo di vita del Data Center, specialmente in rapporto alla localizzazione del progetto e alle soluzioni alternative. Si richiede una verifica delle migliori tecnologie, la quale si sostanzia nell’analisi che dimostra che la tipologia di impianto sia quella a minor impatto ambientale disponibile al momento della presentazione del progetto. Si richiede, altresì, che siano previste forme di autoproduzione ed efficienza, con una precipua attenzione all’utilizzo di fonti rinnovabili.
- Aspetti ambientali e sanitari. Si richiama l’attenzione sull’analisi di tutte le componenti ambientali e sanitarie da compendiare in valutazioni tecnico-scientifiche e simulazioni, per lo stato ante operam, di esercizio, di manutenzione e di emergenza. Per gli impianti che sviluppano una potenza termica superiore a 300 MW, a termini di legge, è necessario dar corso ad apposita Valutazione di Impatto Sanitario-VIS (All. II, punto 2) d.lgs. 152/2006). Sul versante dell’inquadramento ambientale, è indicato di effettuare una ricognizione dei siti a rischio potenziale di inquinamento prossimi all’area di intervento. Viene preso in considerazione anche il tema della gestione dei rifiuti, a cominciare dalla fase di cantiere, e si prevede la redazione sia di un Piano di Gestione dei Rifiuti in cantiere sia, a seconda dei casi (e della classificazione data alle terre e rocce da scavo), di un Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo (art. 24 DPR 120/2017) ovvero di un Piano di Utilizzo (art. art. 9 DPR 120/2017). Nella rappresentazione complessiva degli impatti è richiesto di considerare pure gli elementi climatici e meteorologici dell’area, in particolare attraverso una analisi dei trend climatici finalizzata alla verifica climatica prevista per i progetti infrastrutturali dal Regolamento (UE) N. 1060/2021, considerati gli Indirizzi per la verifica climatica che si applica alle infrastrutture secondo i criteri definiti dal Dipartimento per le Politiche di Coesione in collaborazione con il MASE per la verifica climatica dei progetti infrastrutturali in Italia per il periodo 2021-2027″ in data 6 ottobre 2023, tenendo anche conto della metodologia riportata negli egli Orientamenti tecnici per infrastrutture a prova di clima nel periodo 2021-2027 (2021/C 373/01). Si deve ricostruire il contesto geologico, attraverso un’attività di indagine che dia conto, tra gli altri aspetti, della sismicità dell’area e che ricomprenda un approfondimento specifico sul potenziale accumulo di gas radon. Ulteriori ambiti di analisi che concorrono a delineare il necessario inquadramento ambientale e sanitario sono le condizioni idrogeologiche e geotermiche, l’individuazione dei principali rifiuti prodotti dal funzionamento del Data Center (a cui si associa il tema delle acque di lavaggio e degli scarichi produttivi), i possibili effetti sulla fauna e sulla vegetazione (in termini di perdita di superficie naturale o seminaturale e di sottrazione di habitat, di specie floristiche di interesse conservazionistico e di habitat di specie di fauna di interesse, oltre che di alterazione della funzionalità della rete ecologica locale e sovralocale), il rumore.
- Aspetti socio-economici. Si deve approntare anche un’analisi di tipo economico-finanziaria dell’iniziativa e delle prospettive offerte in termini di fattibilità, investimenti, e benefici occupazionali.
- Tutele ecologiche e biodiversità. È richiesto di esaminare i vincoli normativi e le tutele legati all’area di progetto e alle zone limitrofe. Questi profili si raccordano alla materia della Valutazione di Incidenza Ambientale di cui al DPR 357/1997 e alle Linee Guida Nazionali per la Valutazione di Incidenza (VIncA) – Direttiva 92/43/CEE “HABITAT” articolo 6, paragrafi 3 e 4, adottate Con Intesa del 28.11.2019 ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
- Rischi esogeni, anomali o accidentali. Vengono fornite le indicazioni in merito all’analisi degli impatti sui comparti ambientali che potrebbero derivare da guasti o altri eventi (incendio, allagamenti, esplosioni, rilascio conseguente di sostanze tossiche, sversamenti).
- Paesaggio e beni culturali. È richiesta un’analisi di impatto visivo, che dia atto delle attenzioni poste ai fini dell’integrazione del progetto con la componente naturalistica, fisica, morfologica e infrastrutturale del paesaggio. Si deve compiere anche una descrizione degli effetti che il progetto avrà dal punto di vista dei beni culturali, paesaggistici e archeologici. Devono essere effettuate apposite verifiche archeologiche (in caso di scavi in aree di sicuro o potenziale interesse).
- Impatti cumulativi. Si devono valutare gli impatti cumulativi (anche potenziali) connessi alla presenza di altre attività sul territorio. La valutazione deve essere eseguita per le emissioni in atmosfera, per il rumore, per le radiazioni ionizzanti e i campi elettromagnetici, per i bilanci idrici, per il paesaggio e gli ecosistemi, per le visuali paesaggistiche e il patrimonio culturale, per la natura e la biodiversità, per la salute e la pubblica incolumità, per il suolo e il sottosuolo, utilizzando i dati rinvenibili dalle documentazioni rese disponibili dalla pubbliche amministrazioni. Si segnalano quali aspetti di particolare attenzione, sia la presenza di altri Data Center vicini, sia le ricadute emissive delle attività manutentive dei generatori di emergenza di più impianti confinanti.
- Misure di mitigazione. Ci si riferisce all’individuazione di tutte le possibili soluzioni progettuali idonee a ottimizzare l’inserimento dell’opera per la minimizzazione degli impatti rilevati e per dimostrare il raggiungimento di una complessiva tolleranza ecosistemica. Per l’individuazione delle più opportune misure di mitigazione viene indicato di analizzare gli impatti complessivamente determinati sull’intero ciclo di vita del Data Center.
- Misure di compensazione. È richiesto di approntare misure di compensazione ambientale finalizzate al riequilibrio del sistema ambientale, con particolare riferimento al consumo di suolo, per compensare gli impatti residui, nei casi in cui gli interventi di mitigazione non riescano a bilanciarli completamente. Tali misure dovranno riguardare una superficie almeno pari a quella consumata e potranno essere localizzate all’interno dell’area di intervento ai suoi margini oppure, se non è possibile tale soluzione, in un’area esterna idonea al rafforzamento delle connessioni ecologiche o dei servizi ecosistemici. Tra le altre indicazioni, si segnala la previsione di interventi di sistemazione a verde dell’intero sito, in accordo con le indicazioni degli enti locali e tenendo conto delle indicazioni contenute negli strumenti di pianificazione, facendo uso di tecnologie e metodi/forme di edificazione ispirate alla bioedilizia, alle nature based solutions, all’economia circolare.
- Decommissioning e ripristino ecologico. Si prevede l’elaborazione di un apposito Piano di decommissioning degli impianti e delle infrastrutture a supporto da aggiornare e dettagliare 2-3 anni prima della dismissione.
- Piano di monitoraggio ambientale (PMA). Vengono delineate le indicazioni in merito al Piano di Monitoraggio Ambientale, il quale deve essere dettagliato per tutte le componenti ambientali con particolare riferimento all’area del Data Center, del tracciato dei suoi collegamenti a terra e dell’area in cui potenzialmente potrebbero manifestarsi impatti diretti e indiretti. Il PMA deve essere articolato nelle tre fasi di ante operam, corso d’opera e post operam.
A conclusione di questa breve panoramica di sintesi dei contenuti delle Linee Guida MASE VA Data Center, per completezza del quadro di riferimento si ricordano anche le Linee Guida per la realizzazione in Lombardia delle infrastrutture fisiche in cui vengono localizzate apparecchiature e servizi di gestione delle risorse informatiche – Data center, approvate con DGR di Regione Lombardia n. XII/2629 del 24 giugno 2024.
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