Il 20 maggio 2025 giunge a scadenza il termine previsto per il recepimento, da parte degli Stati Membri dell’Unione europea, della Direttiva (UE) 2024/1226 (“Direttiva 2024/1226”) relativa alla definizione dei reati e delle sanzioni per la violazione delle misure restrittive dell’Unione europea.
Come già affrontato in un precedente post (link), l’obiettivo della Direttiva 2024/1226 è quello di uniformare, all’interno degli ordinamenti interni degli Stati Membri, la definizione delle fattispecie di reato connesse alla violazione delle misure restrittive adottate dall’Unione europea.
In particolare, entro il 20 maggio i Paesi UE dovranno criminalizzare, se dolose o realizzate per colpa grave, tutte le violazioni o elusioni delle restrizioni previste dai Regolamenti unionali come, ad esempio, il Regolamento (UE) 269/2014 e il Regolamento (UE) 833/2014 che prevedono misure restrittive nei confronti della Federazione Russa, nonché prevedere una responsabilità delle persone giuridiche a fronte della violazione delle sanzioni unionali.
- Il recepimento della Direttiva 2024/1226 da parte dell’Italia.
Come noto, la legge 24 dicembre 2012, n. 234 prevede che l’attuazione in Italia degli atti unionali avvenga attraverso l’adozione da parte del Parlamento della Legge di Delegazione europea, che disciplina il conferimento al Governo della delega legislativa per il recepimento delle direttive europee.
Il Disegno di Legge di Delegazione Europea 2024, che all’articolo 5 stabilisce i principi e i criteri direttivi cui il Governo dovrà attenersi per recepire la Direttiva 2024/1226, è attualmente all’esame della Camera dei Deputati. La prima discussione delle linee generali è prevista per la seduta del 30 maggio 2025, dopo l’approvazione del testo da parte del Senato avvenuta il 27 febbraio 2025.
È dunque probabile che il recepimento in Italia delle disposizioni previste dalla Direttiva 2024/1226 avverrà in data successiva alla scadenza del 20 maggio 2025.
I professionisti dello Studio Legale Padovan, forti di un’esperienza pluridecennale nell’ambito delle sanzioni economiche internazionali, continueranno a monitorare l’evoluzione del quadro normativo italiano, restando a disposizione di individui, imprese e istituti finanziari per assisterli nella compliance con le misure restrittive UE e per gestire le implicazioni derivanti dall’ormai prossimo reato europeo in materia.