Come avevamo anticipato con la nostra news del 15 novembre 2017 (https://studiopadovan.com/blog/2017/ue-restrizioni-venezuela), il Venezuela è, da quella data, un paese sottoposto a restrizioni da parte dell’UE. A partire dal 22 gennaio 2018, con la pubblicazione del Regolamento di esecuzione (UE) 2018/88, diventano effettive le misure di carattere soggettivo nei confronti di un primo gruppo di 7 soggetti venezuelani. Si tratta di importanti esponenti del governo, di istituzioni della sicurezza o di enti locali del Venezuela, ritenuti responsabili del mancato rispetto dei principi democratici e di violazioni dei diritti umani. Aumenta quindi l’attenzione che gli operatori devono prestare nei rapporti economici con il Venezuela: al momento le restrizioni europee contenute nel Regolamento (UE) 2017/2063 riguardano gli armamenti, i beni utilizzabili per repressione interna e, appunto, i 7 soggetti designati il 22 gennaio 2018. Ricordiamo che sul paese gravano misure restrittive da parte USA che, rispetto a quelle dell’UE, hanno un perimetro diverso, tendenzialmente più ampio e in frequente evoluzione da ultimo si segnalano l’inserimento in SDN List di 4 ex esponenti governativi (https://www.treasury.gov/resource-center/sanctions/OFAC-Enforcement/Pages/20180105.aspx) e la risposta dell’OFAC all’intenzione del presidente Maduro di lanciare una criptovaluta venezuelana (eventuali transazioni in questa criptovaluta andrebbero contenute, per le US persons, nel limite di durata di 30 giorni, termine oltre il quale non è consentito concedere crediti al governo del Venezuela https://www.treasury.gov/resource-center/faqs/Sanctions/Pages/faq_other.aspx#551).