A una settimana dal ripristino di tutte le sanzioni USA contro l’Iran aventi efficacia extraterritoriale, che colpiscono inter alia i settori oil & gas e petrolchimico, nonché un numero particolarmente elevato di persone ed entità (iraniane ma non solo), inserite nella lista SDN dell’OFAC e sottoposte alle cosiddette ‘secondary sanctions’, permane per gli operatori commerciali e finanziari italiani ed europei attivi in Iran una situazione di notevole incertezza operativa.
Per esempio, è pacifico che, dal punto di vista statunitense, ogni transazione significativa (significant transaction) posta in essere con soggetti listati SDN- Subject to Secondary Sanctions determini per la controparte, a prescindere dal fatto che essa abbia o meno interessi negli USA, un rischio di sanzioni secondarie USA, che comprendono l’inserimento nella lista SDN ovvero, di fatto, un serio fattore di rischio per la continuità aziendale.
Al tempo stesso, la gran parte delle misure sanzionatorie statunitensi, tra le quali le designazioni del 5 novembre, sono considerate illegittime dall’ordinamento dell’Unione europea e italiano ed espongono il soggetto che ottemperi alle regole USA ai rischi sanzionatori e/o risarcitori previsti dal Regolamento (CE) n. 2271/1996 (Regolamento di Blocco). Resta inteso che l’ambito di applicazione del Regolamento di Blocco non ricomprende le decisioni operative per le quali sussistano fondate e valide ragioni giustificative che non siano riconducibili alla normativa statunitense sull’Iran.
In questo complesso scenario, ad oggi, non è ancora operativo il conto speciale sul petrolio che la deroga provvisoria (180 giorni) concessa all’Italia per l’importazione del petrolio iraniano consentirebbe di utilizzare per il pagamento di operazioni di esportazione da parte di entità italiane verso l’Iran- ove il sottostante merceologico non sia ricompreso tra i settori sanzionati e non vi sia il coinvolgimento di alcun soggetto SDN. Parimenti, le iniziative prospettate dall’Unione europea, compresa la costituzione di uno Special Purpose Vehicle (SPV), non si sono ancora tradotte in alcuna azione concreta.
Mentre restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento fosse necessario, riteniamo di fare cosa gradita nel trasmetterVi, in allegato, il set di slide PowerPoint che abbiamo illustrato venerdì scorso, 9 novembre, in occasione di un convegno organizzato a Bologna da Confindustria Emilia Area Centro.
Scarica la nota preparata dall’Export Control Team dello Studio Legale Padovan, in formato pdf.