Gentilissimi,
La presente per aggiornarVi – in estrema sintesi – con riguardo alle novità in materia di sanzioni USA contro l’Iran.
1. Sanzioni secondarie settoriali
Si segnala, in primo luogo, che – come dichiarato dall’Amministrazione Trump nel maggio 2018 – è entrato in vigore il secondo ‘blocco’ di sanzioni aventi portata extraterritoriale, segnatamente con riferimento ai seguenti settori:
• sanzioni nei confronti degli operatori portuali dell’Iran e dei settori della navigazione e della costruzione navale, comprese IRISL e South Shipping Line Iran e soggetti collegati;
• sanzioni relative alle transazioni petrolifere con, tra l’altro, la National Iranian Oil Company (NIOC), la Naftiran Intertrade Company (NICO) e la National Iranian Tanker Company (NITC), compreso l’acquisto di petrolio, prodotti petroliferi o prodotti petrolchimici dall’Iran;
• sanzioni sulle transazioni da parte di istituzioni finanziarie straniere con la Banca centrale dell’Iran e le istituzioni finanziarie iraniane designate ai sensi della Sezione 1245 del National Defense Authorization Act for Fiscal Year 2012 (NDAA);
• sanzioni sulla fornitura di servizi di messaggistica finanziaria specializzata (servizio SWIFT) alla Banca centrale iraniana e a certe istituzioni finanziarie iraniane descritte al paragrafo 104(c)(2)(E)(ii) del Comprehensive Iran Sanctions and Divestment Act 2010 (CISADA);
• sanzioni in materia di fornitura di servizi di sottoscrizione, assicurazione o riassicurazione;
• sanzioni sul settore energetico dell’Iran.
2. Lista SDN
Come già preannunciato, i soggetti inseriti nella lista di cui all’EO 13599 sono stati trasferiti nella lista SDN. Complessivamente, le persone/ entità iraniane inserite nella lista SDN sono circa 700, 300 delle quali sono soggetti ‘nuovi’, non precedentemente designati dall’EO 13599. Di seguito, il link alla lista aggiornata<https://www.treasury.gov/resource-center/sanctions/OFAC-Enforcement/Pages/20181105_names.aspx>
3. Special Reduction Exception – SRE
In ragione del fatto che l’Italia ha ridotto sensibilmente le proprie importazioni di greggio dall’Iran negli ultimi mesi, al nostro Paese è stata concessa la Special Reduction Exception. Si tratta della possibilità per entità italiane di continuare ad acquistare petrolio iraniano per un ulteriore periodo di sei mesi. Questa autorizzazione comprende anche tutte le attività connesse a tali operazioni di acquisto di petrolio e quindi anche – a nostro avviso – quelle finanziarie. Va quindi considerata, e per questo siamo a disposizione delle autorità e del sistema finanziario e imprenditoriale, la possibilità di utilizzare il prezzo del petrolio per pagare esportazioni italiane verso l’Iran relative a settori non sanzionati. Oltre all’Italia, i Paesi che beneficiano dell’esenzione sono: Cina, India, Corea del Sud, Turchia, Taiwan, Giappone e Grecia.
4. La posizione dell’UE
Nonostante le varie dichiarazioni d’intenti di fine settembre, sul versante europeo, le iniziative prospettate non si sono ancora tradotte in alcuna azione concreta. Non è stato, ad oggi, infatti, creato il cd. Special Purpose Vehicle – SPV che avrebbe dovuto permettere la continuazione di rapporti commerciali tra Unione Europea ed Iran.
Peraltro, la società di diritto belga SWIFT, che gestisce gran parte della messaggistica finanziaria a livello globale, sembra stia pianificando l’interruzione dei propri servizi nei confronti di alcune istituzioni finanziarie iraniane.
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