NORD STREAM 2 E CBW ACT – NUOVI ROUND SANZIONATORI USA

Il gasdotto Nord Stream 2 e l’avvelenamento di Navalny continuano a essere causa di misure sanzionatorie adottate dagli Stati Uniti (nonché dal Regno Unito) nei confronti della Federazione Russa.
Nonostante l’apparente distensione raggiunta fra la cancelleria tedesca e la presidenza statunitense poco più di un mese addietro sul Nord Stream 2, il completamento del gasdotto torna a essere oggetto di un round sanzionatorio statunitense.
Come noto, il progetto venne già colpito da sanzioni nell’ultima parte della presidenza Trump ai sensi della Sezione 232 del Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (CAATSA).
In seguito, il neoeletto presidente Biden, attraverso il Protecting Europe’s Energy Security Act (PEESA), aveva imposto ulteriori sanzioni (di diversa natura) a entità e navi della flotta Nord Stream 2.
In aggiunta alle misure in essere, il 20 agosto il presidente Biden ha adottato un nuovo Executive Order (EO) Blocking Property with Respect to Certain Russian Energy Export Pipelines che introduce sanzioni per determinati soggetti, individuati sulla base di quanto richiesto dal PEESA. L’Office of Foreign Assets Control (OFAC) ha contestualmente aggiornato la FAQ 894, nonché la Russia-related General License 1A (che autorizza determinate attività altrimenti vietate, non correlate al Nord Stream 2 o al TurkStream, con l’entità russa, già sanzionata, Federal State Budgetary Institution Marine Rescue Service- MRS) e ha pubblicato la FAQ 921. L’OFAC ha aggiunto diversi nuovi soggetti all’elenco degli Specially Designated Nationals and Blocked Persons (SDN) – tra cui nove individui, sette entità e tredici navi.
Lo stesso giorno, gli Stati Uniti (di concerto con il Regno Unito), per mezzo del Department of State e dell’OFAC, hanno deciso una seconda tornata sanzionatoria sulla base del Chemical and Biological Weapons Control and Warfare Elimination Act (CBW Act) contro la Russia, prevedendo ulteriori restrizioni relative all’import di armi da fuoco e munizioni, all’export di tecnologia missilistica/nucleare, e infine listando sulla base dei già pubblicati EO 13382 ed EO 14024 nove individui e quattro entità (fra cui alcuni funzionari coinvolti nell’affaire Navalny). L’OFAC ha infine pubblicato due nuove FAQ (919-920).
Seppure non modifichino il quadro sanzionatorio USA già in essere nei riguardi della Federazione russa, le nuove misure paiono segnalare la volontà statunitense di non abbassare la guardia verso il rivale geopolitico, andando peraltro a colpire figure ed infrastrutture chiave sotto il profilo dell’intelligence e della sicurezza russa.