In data 18 novembre, l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro USA ha inserito nella SDN List la fondazione Islamic Revolution Mostazafan Foundation (Bonyad Mostazafan), entità a capo di un conglomerato di circa 160 holding in settori chiave dell’economia iraniana, quali finanza, energia, costruzioni ed estrazione. Oltre alla Bonyad Mostazafan sono state designati ai sensi dell’EO 13876 – che impone il congelamento dei beni e il divieto di circolazione – 50 società controllate e 10 dirigenti connessi alla Kaveh Pars Mining Industries Development Company. Tra le varie entità sanzionate, rileviamo Sina Energy Development Company, Behran Oil, Sina Financial and Investment Holding Company, Bank Sina, Omran va Maskan Iran Company and Paya Saman Pars Company.
Secondo l’OFAC, sebbene la fondazione Mostazafan sia apparentemente destinata a sostenere i poveri e gli oppressi, i suoi introiti sono utilizzati dalla Guida suprema Ali Khamenei per arricchire sé e il suo entourage, nonché per perseguitare i nemici del regime. Le proprietà della Bonyad, inoltre, sarebbero state impiegate a beneficio dell’IRGC, del Ministero della difesa (MODAFL) e delle forze di polizia, tutte entità già sanzionate sulla base di diversi ordini esecutivi USA, compresi quelli per la lotta al terrorismo.
Il Dipartimento di Stato, determinato a spingere fin dove possibile la politica di ‘pressione massima contro l’Iran’ prima dell’insediamento della nuova amministrazione USA, ha annunciato che nelle prossime settimane imporrà nuove sanzioni contro l’Iran, sulla base dei provvedimenti finora adottati per contrastare il programma nucleare, il terrorismo e le violazioni dei diritti umani da parte del regime di Teheran.