L’INASPETTATA “IRAN WAR POWERS RESOLUTION” APPROVATA DAL SENATO USA

Il Senato statunitense ha approvato in data 13 febbraio una risoluzione che impone al Presidente degli Stati Uniti di ottenere la previa approvazione del Congresso prima di intraprendere qualsiasi azione militare nei confronti dell’Iran. Il provvedimento, presentato dai democratici, è stato sorprendentemente approvato grazie al voto di otto senatori repubblicani.
La Risoluzione del 13 febbraio sembra rappresentare l’estremo tentativo congressuale di limitare i poteri di guerra del Presidente Trump. È noto infatti che i membri del Congresso di entrambi gli schieramenti avevano manifestato la loro contrarietà al fatto di non essere stati consultati dall’Amministrazione prima della messa in atto dell’attacco mortale contro il Generale iraniano Qassim Suleimani all’inizio del gennaio scorso.

La risposta di Trump, che con un tweet ha descritto la risoluzione come un atto di debolezza verso l’Iran, non è tardata ad arrivare. Il Presidente si è già detto pronto a porre il veto sul provvedimento.
Sebbene la risoluzione appaia più come un “regolamento di conti” di politica interna piuttosto che come una concreta presa di posizione congressuale in tema di politica estera USA verso l’Iran, essa sembrerebbe lanciare un messaggio comunque interessante. Nonostante il ritiro degli USA dall’accordo sul nucleare e la conseguente politica aggressiva di reintroduzione delle sanzioni extraterritoriali verso l’Iran voluta dall’Amministrazione Trump, le future azioni del Presidente dovranno comunque considerarsi “sorvegliate speciali” da entrambi gli schieramenti del Congresso.