ATTIVATO IL NUOVO MECCANISMO DI CONTROLLO DELLE ESPORTAZIONI: PRIMO RIFIUTO DI ESPORTAZIONE DI VACCINI COVID-19

Il «meccanismo temporaneo di trasparenza e autorizzazione» (link), istituito dalla Commissione il 29 gennaio scorso sulla base del Reg. 2015/479 ed in vigore dal 31 gennaio al 31 marzo 2021 (con possibilità di rinnovo), impone un obbligo di autorizzazione all’esportazione di vaccini COVID-19, al fine di contrastare il rischio di carenze o ritardi nelle forniture.

A seguito della presentazione dell’istanza di esportazione, lo Stato membro interessato deve darne immediata comunicazione alla Commissione nonché adottare, entro i due giorni lavorativi successivi, una decisione in merito alla prevista esportazione. Questa potrà essere confermata o rigettata dalla Commissione UE tramite parere motivato. Lo Stato membro dovrà quindi conformarsi all’opinione dell’esecutivo europeo.

Lo scorso 2 marzo, tale meccanismo ha trovato compiuta applicazione in Italia. A seguito della richiesta di autorizzazione all’esportazione di 250.000 dosi di vaccino COVID-19 di AstraZeneca in Australia, l’Italia ha notificato alla Commissione la sua decisione di negare l’autorizzazione e la Commissione ha approvato la decisione italiana.

Infatti, contrariamente ad altri regimi di controllo delle esportazioni, nel nuovo meccanismo di controllo delle esportazioni per i vaccini COVID-19, è l’esecutivo UE ad avere l’ultima parola e non i singoli Stati membri.

Nel caso concreto, detta decisione è stata fondata su diversi fattori, tra cui la non vulnerabilità del paese di destino – l’Australia si è già assicurata più di 50 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca – e il volume della richiesta di esportazione (250.000 dosi) rispetto alla quantità di dosi fornite al singolo Stato membro, che avrebbe rischiato di ritardare ulteriormente la campagna vaccinale in corso.