CONTROMISURE RUSSE ED ESTENSIONE DELL'”AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA” OLTRE AL SETTORE ENERGETICO: NUOVI PROVVEDIMENTI CONTRO CARLSBERG E DANONE

Con il decreto n. 320 del 25 aprile 2023 il Presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, aveva autorizzato l’assoggettamento ad amministrazione temporanea delle quote detenute da alcune società appartenenti ai c.d. “Stati ostili” in entità russe operanti nel settore energetico e della sicurezza russo.

Il decreto in parola era stato introdotto quale contromisura rispetto alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e da altri paesi definiti “ostili”, con lo scopo di tutelare gli interessi della Federazione russa dalle minacce alla propria difesa e sicurezza nazionale, economica ed energetica.

Tale strumento permette l’assoggettamento ad amministrazione temporanea (misura assimilabile al congelamento imposto sui fondi e sulle risorse economiche dei soggetti sanzionati dall’Unione europea) dei diritti di proprietà su beni mobili e immobili situati sul territorio della Federazione russa, sulle azioni in società russe e sui titoli detenuti dai soggetti stranieri appartenenti ai Paesi ostili e individuati dall’Allegato al decreto stesso. L’amministrazione temporanea di tali beni è attribuita all’Agenzia Federale per la gestione di beni di proprietà statale, la “Rosimushestvo” (in seguito anche “Agenzia Federale”), che può esercitare tutti i poteri riconosciuti al proprietario – ad eccezione del potere di disporre dei beni, così come ricavare fondi dal loro utilizzo al fine di coprire le spese di manutenzione degli stessi. L’amministrazione temporanea può essere terminata per decisione del Presidente della Federazione russa.

Inizialmente, ai sensi del decreto in esame, sono state sottoposte ad amministrazione temporanea l’83,73% delle azioni della società russa PJSC Unipro, possedute dall’entità tedesca Uniper SE, e il 98,2295% delle quote della società russa PJSC Fortum, di proprietà della società finlandese Fortum. Va evidenziato che sia PJSC Unipro sia PJSC Fortum rivestono un ruolo di rilievo nel settore energetico russo e che, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, i soci di maggioranza stranieri delle sopra citate società avevano dichiarato l’intenzione di lasciare il mercato russo. Tale progetto era però stato ostacolato dal divieto imposto da Putin, lo scorso 5 agosto, alla cessione di quote societarie di proprietà di soggetti stranieri nelle società russe attive nel settore energetico.

Ora, l’elenco delle società soggette all’amministrazione temporanea è stato ampliato. Nello specifico, il 16 luglio 2023, il Presidente russo ha firmato un decreto (press release in inglese del Cremlino) in ragione del quale sono state sottoposte ad amministrazione temporanea:

  • il 98,56% delle quote della società russa “Baltika Breweries” possedute dalla società danese “Carlsberg Sverige Aktiebolag”;
  • l’1,35% delle quote di “Baltika Breweries” possedute da Hoppy Union LLC;
  • lo 0,9% delle quote di “Baltika Breweries” possedute dalla società tedesca Carlsberg Deutschland GmbH;
  • Tutte le quote della società Danon Rossiya AO” possedute dalla società francese Produits Laitiers Frais Est Europe e da Danone Trade LLC, controllata russa del gruppo francese Danone.

La notizia, già riportata da fonti pubbliche, dimostra la volontà del governo russo di ampliare l’utilizzo dell’amministrazione temporanea ben oltre il settore energetico russo, con l’evidente finalità di trattenere i capitali all’interno della Russia.

Considerando l’ampia portata della norma in esame, che non definisce alcun criterio astratto e certo per l’individuazione dei beni che possono essere soggetti ad amministrazione temporanea, non è da trascurare il rischio, anche per le società italiane, di vedere i propri asset “amministrati temporaneamente” (i.e., congelati) ai sensi del decreto n. 320 del 25 aprile 2023 anche ove non rivestano alcun ruolo essenziale per la difesa o la sicurezza nazionale, economica ed energetica russa, ma semplicemente contribuiscano in maniera significativa all’economia nazionale.

All’incertezza sui criteri di assoggettamento al processo di “nazionalizzazione” mascherato da amministrazione temporanea, si aggiungono inoltre per le aziende appartenenti ai cc.dd. “Paesi ostili” le crescenti difficoltà a disinvestire dalla Russia, ancora una volta introdotte dalle contromisure della Federazione, che segnaliamo essere state prorogate sino al 31.12.2025.

I professionisti dello Studio Legale Padovan, anche grazie al proprio network internazionale, sono pronti a supportare le aziende italiane nel gestire ogni eventuale problematica legata agli effetti del decreto del Presidente russo n. 320 del 25 aprile 2023.