TRI-SEAL COMPLIANCE NOTICE: PUBBLICATA LA LINEA GUIDA SUGLI OBBLIGHI DEGLI OPERATORI STRANIERI RISPETTO A SANZIONI ED EXPORT CONTROL USA

In data 6 marzo 2024, il Department of Commerce, il Department of Treasury e il Department of Justice statunitensi hanno pubblicato la c.d. “Tri-Seal Compliance Note”, un documento che offre linee guida sul perimetro d’applicazione delle sanzioni economiche internazionali e delle misure di export control USA, soprattutto con riferimento agli impatti sulle persone ed entità non statunitensi. Impregiudicata ogni valutazione sulla liceità internazionale delle misure extraterritoriali, sulla quale è ampio e articolato il dibattito anche alla luce del Regolamento di Blocco (Reg. (CE) 2271/96), riteniamo necessario che gli operatori tengano nel debito conto quanto contenuto della Tri-Seal Compliance Notice.

  1. Sanzioni economiche internazionali

La Tri-Seal Compliance Note, anzitutto, ricorda che le misure restrittive adottate dagli Stati Uniti, come il programma sanzionatorio nei confronti della Russia (cfr. link) o dell’Iran (cfr. link), non solo si applicano in presenza di una connessione giurisdizionale con gli USA (in breve, coinvolgimento di territorio statunitense e US person o soggetti equiparati), ma, come noto, pongono un tema di de-risking anche per gli operatori non statunitensi, inclusi quelli unionali e italiani.

Tra i vari temi relativi all’extraterritorialità delle sanzioni USA, la Tri-Seal Compliance Note rimarca il rischio sanzionatorio per gli operatori stranieri quando questi “causano o facilitano” la violazione, da parte di una US person, delle sanzioni statunitensi. In particolare, le autorità US hanno voluto sottolineare la rilevanza di situazioni in cui un “non-US person”:

  • nasconda o ometta riferimenti al coinvolgimento di un’entità designata o di un Paese sanzionato nel contesto di una transazione che coinvolge una US person;
  • inganni una US person inducendola a esportare beni in ultima analisi destinati a un Paese sanzionato;
  • coinvolga una istituzione finanziaria statunitense in un’operazione vietata chiedendo alla stessa di tramitare i relativi fondi.

Il documento in esame riporta altresì alcuni esempi concreti delle più recenti casistiche di enforcement delle sanzioni US da parte dell’Office for Foreign Assets Control (“OFAC”) avverso entità straniere, tra cui:

  • ad aprile 2022, la società australiana “Toll Holdings Limited” ha pagato $6.131.855,00 all’amministrazione statunitense di fronte all’accusa di aver partecipato a 2938 operazioni in violazione delle sanzioni USA;
  • a giugno 2023, la sussidiaria svedeseSwedbank Latvia AS” di un gruppo finanziario internazionale ha pagato $3.430.900,00 attraverso un accordo raggiunto con l’amministrazione statunitense a fronte della presunta partecipazione a 386 violazioni del programma sanzionatorio relativo alla Crimea.
  1. Export control

In tema di controllo delle esportazioni, la Tri-Seal Compliance Note sottolinea l’importanza degli Export Administration Regulations (“EAR”), ricordando che le norme di export control USA si applicano non solo con riferimento all’esportazione di prodotti dal territorio USA, bensì anche a tutte le operazioni di riesportazione e trasferimento “in-country” al di fuori del territorio statunitense relative a (i) prodotti statunitensi controllati, (ii) prodotti che hanno un contenuto di prodotti controllati statunitensi superiore alle soglie de-minimis e (iii) prodotti controllati in quanto realizzati a partire da software e tecnologia USA. In generale, dunque, il documento ricorda che la giurisdizione statunitense, per quanto riguarda l’export control, si estende in qualsiasi Paese ove transiti un prodotto controllato di cui supra.

Anche in questo caso, la Tri-Seal Compliance Note riporta alcuni esempi di enforcement da parte dell’autorità competente, il Bureau of Industry and Security (“BIS”), nei confronti di entità non statunitensi per violazione della normativa sull’export control, in particolare:

  • Il 9 giugno 2023, il BIS ha emesso un Temporary Denial Order sospendendo i diritti d’esportazione del gruppo “Aratos”, che comprende società olandesi e greche, in quanto queste permettevano all’intelligence russa di ottenere prodotti controllati;
  • Il 20 aprile 2023, il BIS ha raggiunto un settlement agreement con Seagate US e Seagate Singapore per il presunto invio a Huawei di milioni di hard-disk senza autorizzazione – in tale contesto, la cifra pagata da Seagate è stata la più alta della storia del BIS, pari a $300 milioni.

Allo stesso tempo, il documento in esame ricorda che il Dipartimento di Giustizia (“DOJ”) statunitense può promuovere azioni di carattere penale anche nei confronti di entità non statunitensi in ragione della violazione delle misure di export control ovvero delle sanzioni economiche internazionali (ma solo in presenza di una connessione giurisdizionale con gli Stati Uniti). In particolare, segnaliamo il seguente caso:

  • A ottobre 2022, il DOJ ha avviato accusato tre soggetti e un’entità lettone, un cittadino ucraino in Estonia e una società estone di aver violato gli EAR cercando di trafficare dagli USA alla Russia un prodotto a duplice uso noto come “jig grinder”. Due degli accusati si sono dichiarati colpevoli, pagando una multa di $826.000 agli USA – di cui $500.000 sono stati poi donati all’Estonia per finanziare il supporto all’Ucraina.
  • Linee guida

La Tri-Seal Compliance Note si conclude con l’indicazione, da parte delle Autorità coinvolte, di alcune “compliance considerations” riferite alle entità extra-USA, vale a dire:

  • Impiegare un approccio alla conformità alle sanzioni basato sul rischio, sviluppando, implementando e aggiornando regolarmente un programma di conformità alle stesse.
  • Stabilire solidi controlli e procedure interne per regolare i pagamenti e la movimento di merci che coinvolgono controllate, filiali, agenti o altre controparti. Tali controlli possono aiutare a individuare i collegamenti con persone o giurisdizioni sanzionate che potrebbero altrimenti essere oscurati da complessi accordi di pagamento e fatturazione.
  • Assicurarsi che le informazioni sui propri clienti (come passaporti, numeri di telefono, nazionalità, Paese di residenza, ecc.) siano adeguatamente integrati nei protocolli di screening e le informazioni siano aggiornate su base continua alla luce della valutazione del rischio complessivo e specifico del cliente.
  • Assicurarsi che le controllate e le affiliate siano istruite sulle sanzioni statunitensi e sui requisiti di export control, siano in grado di identificare efficacemente le c.d. “red flag” e abbiano il potere di segnalare alla direzione i comportamenti vietati.
  • Adottare un’azione immediata ed efficace quando vengono identificati problemi di conformità, per quanto possibile, per identificare e implementare risposte compensative finché non si riesca a determinare la causa principale della debolezza e a porvi rimedio.
  • Identificare e implementare misure per mitigare i rischi legati alle sanzioni e al controllo delle esportazioni prima di procedere alla fusione o all’acquisizione di altre imprese, in particolare quando un’azienda si sta espandendo rapidamente e/o i sistemi informatici e i database vengono integrati tra più entità.
  • Le parti che ritengono di aver violato le leggi in materia di sanzioni o di controllo delle esportazioni dovrebbero autodenunciare volontariamente la condotta all’agenzia competente”.

I professionisti dello Studio Legale Padovan, con un’esperienza pluridecennale in tema di sanzioni economiche internazionale e controllo delle esportazioni, nonché attraverso la propria rete di corrispondenti statunitensi esperti in materia, restano a piena disposizione di imprese e istituti finanziari per fronteggiare qualsiasi difficoltà strategica e operativa con riferimento alle misure restrittive e di export control USA.