NUOVE SANZIONI UE: STRETTA SU IRAN E MYANMAR

A partire da giovedì 20 luglio 2023 il Consiglio dell’Unione europea ha adottato una serie di strumenti finalizzati a limitare ulteriormente determinate relazioni commerciali rispettivamente con Iran e Myanmar, con riferimento a restrizioni sia di carattere merceologico, sia di carattere soggettivo, attraverso nuove designazioni. Di seguito una rassegna delle novità più importanti per gli operatori commerciali e finanziari italiani.

  1. Iran

In seguito al nuovo quadro di misure restrittive nei confronti dell’Iran adottato il 20 luglio dal Consiglio in risposta al supporto offerto da codesto paese allo sforzo bellico della Federazione Russa, martedì 25 luglio 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il Regolamento (UE) 2023/1529 (“Reg. 2023/1529”) che impone misure restrittive nei confronti dell’Iran proprio in ragione del supporto iraniano all’aggressione russa dell’Ucraina.

In particolare, il nuovo art. 2 del Reg. 2023/1529 vieta l’esportazione in Iran o per un uso in Iran di beni e tecnologie atti a permettere la fabbricazione di velivoli senza pilota (“UAV” secondo l’indicazione inglese “Unmanned Aerial Vehicles“), tra cui sono ricompresi i droni utilizzati nell’ambito del conflitto in Ucraina, come indicati nell’allegato II del medesimo Regolamento. Tra questi, rilevano ad esempio i motori per turbine per velivoli, gli apparati radio per la navigazione, i microprocessori e i visori notturni.

Allo stesso tempo, l’art. 3 del Reg. 2023/1529 dispone che (i) è vietato mettere fondi e risorse economiche a disposizione, direttamente o indirettamente, di entità e/o persone designate nell’allegato III del medesimo Regolamento e che (ii) i fondi e le risorse economiche riferibili ai soggetti ivi listati, nonché da entità da questi possedute e/o controllate, sono congelati. Nel citato allegato III, ad oggi vuoto, saranno designate quelle persone ed entità che verranno ritenute contribuire allo sforzo bellico russo attraverso il programma UAV iraniano.

Tali nuove restrizioni si innestano nel più ampio programma sanzionatorio unionale nei confronti dell’Iran, che già prevedeva numerose restrizioni connesse al fenomeno della fornitura di componenti per la costruzione di droni militari in Russia.

Proprio alla luce del fatto che tale framework sanzionatorio si innesta su basi già consolidate, ancora prima di introdurre il Reg. 2023/1529, il Consiglio aveva comunque già deciso di designare sei persone fisiche iraniane coinvolte nella fabbricazione e movimentazione di “UAV” ai sensi di due regimi sanzionatori già in vigore che prevedono l’imposizione di misure di congelamento. Nello specifico, sono state designate:

  • 5 persone fisiche ai sensi del Regolamento (UE) n. 269/2014 che impone misure restrittive nei confronti della Russia, ad ulteriore riprova del fatto che le autorità UE individuano una chiara connessione tra il programma UAV iraniano e lo sforzo bellico russo in Ucraina;
  • 1 persona fisica ai sensi del Regolamento (UE) n. 36/2012 che impone misure restrittive in considerazione della situazione in Siria.

Tale programma sanzionatorio restringe ulteriormente le possibilità degli operatori commerciali italiani di commerciare con l’Iran, Paese già colpito da preesistenti sanzioni UE e da ben più stringenti sanzioni USA.

  1. Myanmar

In risposta alle violazioni dei diritti umani e alla repressione interna, l’Unione europea ha adottato già nel 2013, attraverso il Regolamento (UE) n. 401/2013, misure restrittive nei confronti del Myanmar.

In data 20 luglio 2023, tenendo in considerazione il protrarsi della criticità della situazione nel Paese, ove il governo democraticamente eletto nel novembre del 2020 è stato rovesciato da una giunta militare pochi mesi dopo (nel febbraio 2021), il Consiglio ha adottato il Regolamento di esecuzione (PESC) 2023/1497 che modifica il Regolamento (UE) n. 401/2013.

Nello specifico, sei persone fisiche e una entità (No. 2 Mining Enterprise “ME 2″) con sede in Myanmar sono state designate ai sensi dell’allegato IV del Regolamento (UE) n. 401/2013. Conseguentemente a tale designazione, tutti i fondi e le risorse economiche riferibili a tali soggetti/entità nonché alle entità dagli stessi posseduti e/o controllati sono congelati, mentre è fatto divieto di mettere fondi e risorse economiche a disposizione, direttamente o indirettamente, dei predetti soggetti designati.

Le designazioni in esame andranno a restringere in misura sempre maggiore le opportunità commerciali lecite in Myanmar per gli operatori italiani, benché tali flussi commerciali non si siano certo ad oggi interrotti: nel 2022, secondo i dati pubblicati dall’Italian Trade Agency, infatti, le esportazioni dall’Italia verso il Myanmar sono cresciute del 79%, mentre le importazioni dal Myanmar sono cresciute del 115%.

I professionisti dello Studio Legale Padovan, grazie a un’esperienza pluridecennale nell’ambito delle sanzioni economiche internazionale e al proprio network internazionale, sono pronti a supportare le aziende italiane nel gestire ogni eventuale problematica legata agli effetti delle nuove designazioni relative al Myanmar e all’Iran, nonché con riferimento al nuovo framework sanzionatorio adottato nei confronti di quest’ultimo paese.